Maltempo a Milano, si contano i danni. Nel 2015
un cantiere per mettere il Seveso in sicurezza
di Michela Corna
La conta dei danneggiamenti è stata completata ieri, quando a Milano è arrivato il coordinatore nazionale della task force «Italia sicura», Erasmo D'Angelis, impegnato in due incontri istituzionali: al Pirellone e a Palazzo Marino. Come già promesso dal sindaco Giuliano Pisapia «i milanesi saranno risarciti». Si darà priorità ai cittadini che non sono assicurati.
Nel frattempo, si guarda al futuro per evitare altri allagamenti che piegano la città e trasformano Niguarda e Isola in un mare di acqua e fango. «Gli interventi per la messa in sicurezza del Seveso saranno inseriti fra le opere strategiche nazionali. I soldi ci sono», ha assicurato D'Angelis, dopo il summit con Pisapia, l'assessore Ada Lucia De Cesaris (Urbanistica) e Pierfrancesco Maran (Ambiente). Si parla delle quattro vasche di laminazione, attese da decenni, a Senago, Paderno, Varedo, Lentate. Ad ottobre dovrebbero essere terminati i progetti e i cantieri potrebbero partire nel 2015, mentre presto s'aprirà il confronto coi Comuni interessati. Costo? 110 milioni di euro, 80 dei quali richiesti al governo. E in contemporanea alle vasche si procederà alla depurazione del Seveso, dove si riversano l'acqua di fognatura e quella di lavorazione industriale.
Dopo 50 anni di esondazioni e disagi forse arriva la svolta. «La soluzione è essenziale», rimarca Maran. Rincara anche Granelli: «Vi è l'assoluta necessità di costruire rapidamente le vasche, perché Milano non può vivere con l'incubo del Seveso».
Il Comune in ansia, pronto all'allerta, anche ieri per il violento temporale con grandine che si è abbattuto nel tardo pomeriggio.
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Luglio 2014, 11:16
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