Due mesi all'apertura di Expo: tutto pronto
tra sicurezza e record di biglietti venduti

Due mesi all'apertura di Expo: tutto pronto ​tra sicurezza e record di biglietti venduti

di Daniela Uva
Duemila telecamere attive, 600 militari in turno soprattutto di notte. E ancora, otto milioni e mezzo di biglietti già venduti e 52 Paesi presenti con i propri padiglioni.





Sono solo alcuni dei numeri di Expo 2015, quando ormai mancano meno di due mesi all'inaugurazione, snocciolati dal commissario unico Giuseppe Sala al Forum organizzato dall'Ansa. L'appuntamento è stato l'occasione per fare il punto sui lavori di preparazione dell'esposizione universale, al via il prossimo primo maggio. Il numero uno dell'evento ha parlato di «risultati oltre le aspettative», ponendo l'accento soprattutto sul tema della sicurezza. «Expo ha già raggiunto, a due mesi dall'apertura, la quota record di 8,5 milioni di biglietti venduti. La spinta decisiva ce l'ha data un servizio del New York Times, che colloca Expo Milano come la prima meta tra i viaggi da fare nel 2015», spiega Sala. Solo negli Usa sono stati venduti più di milione di tagliandi, in Argentina 300mila.



Quando alla sicurezza, il commissario ha annunciato, nei prossimi giorni, l'installazione dei tornelli di acceso ai quattro ingressi, ai quali sono attesi circa venti milioni di visitatori. E non finisce qui, perché «potremo contare su duemila telecamere e una rete metallica di 3,15 metri di protezione, con 600 militari attivi soprattutto di notte», con un controllo speciale il primo maggio, quando per l'inaugurazione arriveranno a Milano i capi di Stato di numerosi Paesi.



Sala ha anche annunciato che nel sito di Expo sarà possibile ammirare una copia della Madonnina, che la Veneranda Fabbrica del Duomo sta facendo costruire. La sua collocazione è già decisa: sarà messa al posto del padiglione della Bulgaria, che ha rinunciato alla costruzione.

Importanti anche i numeri delle presenze: 52 Paesi, un vero e proprio record storico. E i numeri dell'indotto. «C'è un'apertura di ristoranti a Milano che in 50 anni non avevo mai visto», conclude Sala. Insomma, in città c'è un fermento straordinario, testimoniato anche dall'arrivo di «frotte di chef». Spinti dal motto «Nutriamo il pianeta».
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2015, 09:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA