Una richiesta pesante, anche tenendo conto del fatto che il broker e la studentessa della Bocconi hanno optato per il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena. Gravissime, però, sono le accuse a loro carico. I due giovani devono rispondere di lesioni gravissime con le aggravanti della premeditazione, dei motivi abietti e futili, della crudeltà. Il magistrato ha anche chiesto ai giudici che non siano concesse loro le attenuanti generiche. Durante la requisitoria il pm ha sottolineato la loro «malvagità umana». Nessuno dei due, per l'accusa, ha prevaricato sull'altro, obbligandolo a fare ciò che non voleva. Anche se per il blitz del 28 dicembre contro Barbini, quelli precedenti contro Stefano Savi e Giuliano Carparelli (salvo perché si è riparato con un ombrello) il pm Musso cita Hannah Arendt, “la banalità del male”. Gesti distruttivi, commessi solo per «ragioni di rivalsa, di spirito punitivo, di morboso desiderio di purificare la coppia da precedenti rapporti amorosi».
Ad aiutare Alex e Martina, per il pm, c'era sempre Andrea Magnani, il complice arrestato un mese dopo, che per l'aggressione a Barbini verrà processato da solo.
Comune, invece, sarà il destino per i tre, accusati di associazione a delinquere per i blitz contro Savi e Carparelli. Martina, poi, dovrà rispondere anche per aver cercato di evirare il compagno di università Antonio Margarito, con cui aveva avuto un flirt. «Deve ritenersi davvero stupefacente il programma criminoso concepito dai due imputati - ha fatto notare il pm - così come è stupefacente che una ragazza dell'età della Levato, senza esperienza criminale, sia capace, per realizzare
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Maggio 2015, 08:23
