Aggressione con l'acido, Martina riabbraccia
il figlio: "Ora portateci da Don Mazzi"

Aggressione con l'acido, Martina riabbraccia ​il figlio: "Ora portateci da Don Mazzi"
MILANO - Martina Levato vuole essere trasferita assieme a suo figlio in una delle comunità di Don Mazzi o in alternativa all'Icam, istituto per madri detenute con figli. La sua difesa formalizzerà probabilmente domani una istanza in tal senso.



LA RISPOSTA DI DON MAZZI «Siamo pronti ad accoglierli. Eravamo pronti anche prima che Martina partorisse»: così don Antonio Mazzi ha ribadito la disponibilità ad accogliere in una delle sue strutture l'ex bocconiana Martina Levato, condannata a 14 anni per un aggressione con l'acido, e il suo neonato.

Don Mazzi ha detto di avere parlato con gli avvocati e con i genitori della ragazza. «Noi siamo pronti» ha spiegato il sacerdote convinto che «Martina deve stare con il bambino. Deve allattarlo perché questa è l'unica via per salvare la mamma e il bambino». Sul centro che potrebbe ospitarli, una della quarantina di strutture della fondazione Exodus sparse per l'Italia, don Mazzi ha preferito non dire molto. Si è limitato a spiegare che si tratta di una struttura dove sono assistite mamme con bambini «in situazioni di tutti i tipi. Difficili o più semplici». «Adesso deve calare il silenzio sul caso. Più ne parliamo e peggio è - ha aggiunto -. Serve tranquillità per creare un ambiente sereno, non carcerario e non sotto i riflettori» come è già successo in altri casi, ad esempio quello di Erika Nardi, anche lei accolta nella comunità di don Mazzi.



L'APPELLO DI ALEXANDER Intanto, Boettcher nei giorni scorsi ha avanzato la richiesta per riconoscere il piccolo nato a Ferragosto, ma allo stato non ha ancora potuto formalizzare il riconoscimento perché non avrebbe ottenuto ancora i chiarimenti necessari sulle procedure. Ieri, inoltre, la difesa del giovane ha depositato un'istanza ai giudici di Milano per chiedere l'autorizzazione a vedere il bimbo, ma è necessario che prima si concluda la fase del riconoscimento. Anche stamattina, come concesso dal tribunale per i minorenni con un provvedimento due giorni fa, Martina è rimasta con il suo bimbo per una quarantina di minuti e, come raccontato dal suo legale, «lo teneva in braccio ed era entusiasta». Per Martina anche Boettcher «ha il diritto di vederlo».



POSSIBILI DIMISSIONI Potrebbe essere dimessa domani Martina Levato, la studentessa condannata a quattordici anni per aver aggredito e sfregiato con l'acido l'ex fiamma Pietro Barbini, insieme al suo compagno Alexander Boettcher. A sostenerlo, fonti interne alla clinica Mangiagalli dove la donna è attualmente ricoverata insieme a suo figlio, nato nella notte tra il 14 e il 15 agosto scorsi. »Mamma e bambino stanno benissimo - dicono i sanitari - e, in condizioni normali, sarebbero potuti uscire già ieri«. Il problema è che »in una situazione come questa, dove non è ancora certo il luogo in cui saranno trasferiti, abbiamo preferito trattenerla un paio di giorni in più«. Quasi certamente domani, quindi, l'ospedale dichiarerà 'dimissibili' mamma e bambino. »Verosimilmente - confermano dalla Mangiagalli - a meno di complicanze, la dichiarazione verrà comunicata entro la giornata di domani al tribunale e agli altri attori competenti. A quel punto, starà a loro trovare la soluzione più idonea per loro«.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Agosto 2015, 13:34
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