Acido, il complice pentito di Alex e Martina
minacciato in carcere: "Sei un infame"

Acido, il complice pentito di Alex e Martina ​minacciato in carcere: "Sei un infame"

di Benedetta Dalla Rovere
«Infame» perché ha parlato con i magistrati, ricostruendo i movimenti della banda dell'acido e ritagliando per Alexander Boettcher un ruolo da capo. Ad Andrea Magnani non sono stati risparmiati insulti e minacce dagli altri detenuti del carcere di Opera e di Monza, dov'è attualmente detenuto.





Le intimidazioni sono iniziate già nel carcere di Opera, dove Magnani, difeso dagli avvocati Andrea Etteri e Guido Guella, è stato fino a metà giugno, prima in isolamento, poi in regime di alta sorveglianza. E proprio quando il regime carcerario si è allentato, consentendo al bancario di andare a leggere in biblioteca e trascorrere con gli altri detenuti l'ora d'aria, sono iniziati i guai. «Sei un infame, stai attento» gli è stato detto più volte. La sua “colpa” sarebbe stata quella di aver venduto Boettcher e Martina Levato ed essersi dipinto come una vittima. Un ruolo ben diverso da quello tracciato dalla ragazza, che indica proprio nel bancario l'autore del primo lancio di acido che ha colpito Pietro Barbini in viso, sfigurandolo. Anche Boettcher, nel suo memoriale, ha indicato Magnani come responsabile dei blitz.



Le minacce sono proseguite anche quando Magnani, a metà giugno, è stato trasferito nel carcere di Monza. Parole che diventano macigni, alla viglia del processo con rito abbreviato che si aprirà oggi davanti al gup Roberto Arnaldi per lui e per la ex studentessa bocconiana. Magnani sarà presente in aula, mentre la coimputata no. «Presenteremo la documentazione medica per giustificare la sua assenza» ha spiegato l'avvocato Alessandra Guarini, che difende la ragazza insieme con il collega Daniele Barelli.



L'assenza, però, non vuole in alcun modo essere un segno di «mancanza di rispetto verso le vittime, il Tribunale e il pm, dato che Martina intende partecipare al processo e sarà in aula a tutte le prossime udienze». La ragazza «allatta a distanza» e ha «il problema di tirarsi il latte, operazione che in Tribunale sarebbe stata difficoltosa».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Settembre 2015, 09:09
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