"Distruggiamo le chiese, diventeranno moschee. La miglior bevanda? Il sangue dei miscredenti". Conversazioni choc dei jihadisti

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di Gianluca Amadori
VENEZIA - Niente armi, né esplosivi. Sono risultate del tutto negative le perquisizioni a carico dei presunti componenti della cellula terroristica dell'Isis finiti sotto inchiesta della Procura di Venezia.

Polizia e carabinieri hanno rinvenuto soltanto una scacciacani, a casa di una persona perquisita, ma non indagata, che non è stata neppure sequestrata. Ricco, invece, il materiale documentale acquisito dagli investigatori sotto forma di libri e documenti a sfondo religioso, video, telefonini e smartphone.

Ieri si sono svolti i primi due interrogatori di garanzia, a Venezia e Belluno, dove sono detenuti rispettivamente Arjan Babaj, 27 anni, ritenuto l'ideologo del gruppo, e Dake Haziraj, 25: entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Per questa mattina sono fissati, a Treviso l'interrogatorio di Fisnik Bekaj, e a Mestre, al Tribunale per i minorenni, quello dell'indagato diciassettenne,  che dalle intercettazioni risulta essere il più fanatico e infervorato. È lui, conversando con i suoi connazionali, a parlare del Paradiso che si potrebbe conquistare mettendo una bomba a Rialto e, in un'altra occasione, a dichiarare che «la miglior bevanda è il sangue dei kafiri», i miscredenti. «Per i musulmani è un obbligo distruggere le chiese e trasformarle in moschee», dichiara Babaj il 1 marzo...
Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Aprile 2017, 09:04
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