Le firme erano false, risparmi in fumo
per la correntista di Veneto Banca

Le firme erano false, risparmi in fumo per la correntista di Veneto Banca

di Luca Ingegneri
PADOVA - Due operazioni finanziarie ad altissimo rischio, sconsigliate dallo stesso istituto di credito. E un malloppo di 30mila euro evaporato nell'arco di un triennio in un mucchio di carta straccia. Nel mirino della magistratura è finita ancora una volta Veneto Banca. Il sostituto procuratore Marco Peraro ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di truffa. Secondo l'accusa le firme sui due documenti che hanno dato il via all'investimento sarebbero false. La correntista di Veneto Banca, una 70enne di Cartura, le ha disconosciute. E la perizia calligrafica compiuta dall'esperta grafologa Nicoletta Cavazzana conferma che «le due firme sono apocrife e rappresentano il risultato di un tentativo di imitazione libera di firme autografe».
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 6 Novembre 2016, 09:58
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