Il boss di Cinisi fa 100 anni: festa e brindisi
nel paese che fu di Peppino Impastato -Foto

Il boss di Cinisi compie 100 anni: torta, brindisi e palloncini
CINISI - Una festa che sta creando non poche polemiche quella dell'ultimo Padrino della Cupola di Totò Riina, Procopio Di Maggio. Il boss di Cinisi, paese di Peppino Impastato, ha compiuto 100 anni e ha voluto festeggiare in grande stile. Un ristorante pieno di addobbi, palloncini, maxi torta, fuochi d'artificio e brindisi finale. Non mancava proprio niente. Qualcuno ha immortala l'evento e ha pubblicato gli scatti su Facebook creando non poche polemiche.



Un nipote di Procopio Di Maggio, lo stesso che ha pubblicato le foto sul social network, ha voluto scrivere un post nel quale difende il nonno (ci mancherebbe altro...): "Volevo solo rispondere ai signori che con tanto interesse si sono impegnati a disturbare un intero paese per riuscire ancora a comparire in un video,data la loro scarsa riuscita nel mondo del lavoro... ma comunque! Volevo dirvi solo che forse nella vostra famiglia, nessuno ha mai raggiunto il traguardo di 100 anni, quindi non sapete come si festeggia un centenario o forse si, lo sapete, ma sapete solo giudicare l’operato degli altri! Forse non avete mai visto i programmi RAI in cui intervistano uomini e donne centenari e a cui accorrono milioni di persone per festeggiare il loro compleanno...quelle si che sono feste eclatanti! la Festa di mio nonno è stata una umile festa... i giochi d’artificio si fanno in tutti i 18esimi, non vedo perché non dovevamo farlo a lui... Buon “lavoro"".

Intanto il sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, che aveva vietato i fuochi d'artificio fino al 10 gennaio, è intervenuto al Gr3 di RadioRai: "Così il mafioso Procopio Di Maggio che ha voluto fare un atto di presenza in una Cinisi che lo ha da molti anni dimenticato e ignorato avendo violato un’ordinanza sindacale, è stato sanzionato amministrativamente e denunciato per inosservanza del mio provvedimento. Cinisi non c’entra niente con lui e con la mafia, lo ha dimenticato. Questa è la comunità di Peppino Impastato, così oggi con lui ripeto con orgoglio e forza le sue parole: `La mafia è una montagna di merda´, è indegna, qui non ha cittadinanza. In queste strade, nel mio municipio, da tempo non ha più spazio. E Di Maggio continuerà a essere innocuo e dimenticato".
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Gennaio 2016, 20:49
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