"Per stupro completo pena ridotta".
La Cassazione: attenuanti possibili
di Stefania Cigarini
La sentenza 39445 depositata ieri racconta una nuova storia possibile: anche se lo stupro è completo, si potrà avere l’attenuante di «minore gravità» e un conseguente sconto di pena. La Suprema Corte giudica sulla legittimità e non sul merito del processo, che i difensori dello stupratore veneto chiederanno certamente di ripetere sperando di ottenere un verdetto più morbido. Resta il fatto che la sentenza rappresenterà un precedente di giurisprudenza in un settore davvero molto delicato, dove le cavillosità, anche legittime, sono difficili da digerire. Soprattutto in un Paese dove il femminicidio sembra essere diventato un agghiacciante sport nazionale: 2.200 vittime tra il 2000 e il 2012; 154 da agosto dello scorso anno. Stupro e assassinio non sono la stessa cosa, ma la violenza che c’è alla base è identica.
La Cassazione ha messo d’accordo le donne di diverso orientamento politico: per Deborah Bergamini (Forza Italia) e Barbara Saltamarini (Ncd), la sentenza è «allucinante» o «assurda». L’avvocato Giulia Bongiorno è più diretta: «Si rischia di derubricare il reato: mi sembra estremamente difficile immaginare un caso di violenza sessuale con penetrazione che possa essere poco grave». E senza essere tranchant come il senatore Roberto Calderoli (Lega) che richiama una sua vecchia idea, la castrazione chimica degli stupratori; si può essere d’accordo con Telefono Rosa, che di richieste di aiuto ne riceve a migliaia: «Sminuire l’importanza di un delitto così efferato sembra quasi una istigazione a delinquere» Maria Gabriella Carnieri Moscatelli.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Settembre 2014, 09:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA