"Non credevo che la figlia prediletta di mio padre, quella con cui lui viveva in simbiosi, avrebbe dovuto vivere un calvario simile a quello di suo padre nella stessa terra che ha poi elevato lui a eroe- ha proseguito Manfredi Borsellino -. Mia sorella Lucia è rimasta in carica come assessore fino a giugno per amore della giustizia, per suo padre, per potere spalancare agli inquirenti le porte della Sanità dove si annidano mafia e malaffare. La sua lettera di dimissioni ha prodotto il silenzio sordo delle istituzioni, soprattutto regionali. Ma quella lettera dice tutto e andrebbe riletta".
Presente al tribunale di Palermo anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, a cui il figlio di Paolo Borsellino si è più volte rivolto direttamente: "Presidente, oggi sono qui per lei, perché lei è tra quelli che non solo ha il nostro vissuto, ma è stato punto di riferimento per mio padre e la mia famiglia.
Ricordo - ha aggiunto in lacrime ripensando alle telefonate tra il padre e lo stesso Mattarella - la reverenza con cui lui si rivolgeva a lei. Capii subito la stima sconfinata che aveva nei suoi confronti".
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Luglio 2015, 21:58
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