Scuola, ddl in Aula. Garante degli scioperi:
"Blocco degli scrutini sarebbe illegittimo"

Scuola, ddl in Aula. Garante degli scioperi: "Blocco degli scrutini sarebbe illegittimo"

di Lorena Loiacono
ROMA - Trema la riforma della scuola, i sindacati puntano al blocco degli scrutini e intanto portano in piazza anche i parlamentari di maggioranza: così l’approvazione del testo scricchiola, soprattutto al Senato.





Il Ddl 2994 oggi debutta in Aula e parte la maratona fatta di interventi serratissimi fino al voto, previsto per il 20 maggio. Ma l’esito della discussione non è poi così scontato: a mettere tutto in discussione, ci sono le proteste infuocate dei docenti. Compresa la minaccia di sciopero degli scrutini, bollata dall’Authority come «azione illegittima che danneggia famiglie e studenti».



Ma è arrivata immediata la replica dei Cobas che, chiamando a raccolta tutti i sindacati, assicura: «Lo sciopero degli scrutini è legittimo almeno per i primi due giorni e nelle classi non terminali. Torniamo in piazza di nuovo tutti insieme il 7 giugno». Ma per il ministro all'istruzione, Stefania Giannini, si tratta di «ricostruire la normalità e cioè che chi lavora sia scelto in base al fabbisogno e attraverso un concorso pubblico».



Sul piede di guerra anche gli studenti che, dopo il video diffuso da Renzi per far conoscere la sua riforma della Buona Scuola, hanno scelto di giocare sullo stesso campo diffondendo tramite Youtube la loro video-risposta al premier, firmata Rete della Conoscenza: «Renzi non dice la verità».

A cui è arrivata in serata la replica dei deputati dem che, in un contro-contro-video citano addirittura Enrico Berlinguer.



Ma i parlamentari non sono tutti uniti e i sindacati, per frenare sulla possibile votazione alla Camera e modificare i punti più spinosi, si stanno giocando il tutto per tutto chiamandone dalla loro parte quanti più possibile in una manifestazione, prevista oggi in piazza del Pantheon, con un’assemblea pubblica in cui spiegheranno le ragioni del dissenso: «La vera scuola si fonda su democrazia e stabilizzazioni.
Riformiamola insieme». Sarà interessante far la conta dei presenti per capire la guerra di posizione all'interno del Pd in merito al ddl. Ma i problemi della scuola sono tanti, prima fra tutti l’edilizia soprattutto al Sud dove una task force ha individuato un miliardo di euro, dei 2,3 destinati alle ristrutturazioni degli istituti di Campania, Sicilia e Sardegna, mai utilizzato. E così la scuola va in pezzi.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Maggio 2015, 10:06
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