Ex professore ucciso e buttato nella spazzatura:
era compagno di classe di Berlusconi -Foto
I due in auto avevano anche un telo di plastica, dei coltelli, uno storditore elettrico, dei passamontagna, una pistola giocattolo e il computer portatile di Manesco, che gli inquirenti stanno analizzando. Portati in Questura, hanno consentito alla Polizia di trovare il cadavere. In via Gandini, a Lodi, sono intervenuti la polizia scientifica, il pm di turno della procura di Piacenza e gli agenti della Squadra mobile di Milano. L'appartamento della vittima è stato a lungo ispezionato dagli agenti della squadra mobile del capoluogo lombardo. È stato proprio un vicino a raccontare che l'ex professore era un compagno di liceo di Silvio Berlusconi e che «era l'unico che non andava mai alle feste tra compagni di classe». Dall'analisi del suo computer e dalla sua limitata cerchia di amici su Google+, emerge che negli ultimi anni i suoi interessi lo avevano portato spesso all'estero, in Asia, soprattutto in Thailandia, dove - secondo un breve curriculum su Linkedin - pare abbia insegnato in alcune università locali, mentre avrebbe genericamente lavorato anche a Taiwan, in Corea del Sud e a Singapore. In rete c'è traccia anche di una ricerca per una polizza assicurativa di un anno valida per tutto il mondo che sarebbe dovuta iniziare dal primo giugno 2011, giorno fissato per la partenza per Bangkok. «Abitava qui da 50 anni - racconta un vicino -. Raramente vedevo qualcuno che veniva a trovarlo». Manesco, che di solito vestiva in modo casual, camicia e jeans, aveva sempre con sè il suo zainetto, ed era molto metodico, tanto è vero che, puntualmente, ogni sabato pranzava in un vicino ristorante cino-giapponese. Il delitto sembra tutt'altro che premeditato: forse è stato ucciso dopo una lite dai due piacentini che avrebbero fornito una versione confusa. I poliziotti hanno impiegato alcune ore per trovare il cassonetto in cui l'avevano gettato.
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Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Agosto 2014, 13:28