"Ruby si è prostituita due volte ad Arcore
ma Berlusconi non sapeva fosse minorenne"

Ruby, le motivazioni: "Sesso a pagamento ad Arcore. Ma Berlusconi non sapeva fosse ancora minorenne"
MILANO - Pochi mesi fa, Silvio Berlusconi era stato assolto in appello per il caso Ruby, nel quale era imputato per concussione e prostituzione minorile. Oggi i giudici della II corte d'appello di Milano hanno depositato le motivazioni di quella sentenza.



In primo grado l'ex premier era stato condannato a sette anni di carcere. I motivi dell'assoluzione in secondo grado sono stati scritti dal giudice relatore Concetta Locurto.



Per i giudici d'appello, è stata «acquisita prova certa dell'esercizio di attività prostitutiva ad Arcore in occasione delle serate in cui partecipò Karima El Mahroug» che si «fermò a dormire almeno due volte» a Villa San Martino. Ma «la conoscenza della minore età» di Ruby «da parte di Silvio Berlusconi» è «circostanza non assistita da adeguato supporto probatorio».



Inoltre, sempre per i giudici, Berlusconi non ha minacciato i funzionari della Questura. «Deve escludersi che (...) la costrizione mediante minaccia fosse l'unico strumento per riuscire ad ottenere l'affidamento di Karima El Marough a Nicole Minetti». «In ordine al delitto di concussione (...) non vi è prova della ascrivibilità a Silvio Berlusconi di una intimidazione costrittiva nei confronti» del capo di Gabinetto della Questura di Milano Pietro Ostuni.



"SFRONTATA DISINIBIZIONE" È provato che Ruby abbia partecipato «agli intrattenimenti e interazioni a sfondo sessuale» ad Arcore, «intrattenimenti» caratterizzati dalla «sfrontata disinibizione delle ragazze», dalla «ostentazione di nudità» e dalla «disponibilità a strusciamenti, palpeggiamenti o simulazione di atti sessuali».



IL RUOLO DI EMILIO FEDE Secondo il collegio della Corte d'Appello di Milano, presieduto da Enrico Tranfa, il Tribunale di Milano nel condannare Berlusconi a 7 anni di carcere anche per il reato di prostituzione minorile (oltre alla concussione) »perviene alla dimostrazione del dolo dell'imputato attraverso una doppia presunzione: che Emilio Fede fosse consapevole della minore età di Ruby nel momento in cui la rivide ad Arcore«, dopo il primo incontro al concorso di bellezza in Sicilia, e »che Fede ne abbia informato Berlusconi«.



Tra l'altro, secondo la Corte d'Appello, la giovane »non aveva alcun interesse a confessare la sua minore età« e poi dalla »consapevolezza della minore età (...) in capo a Emilio Fede non può comunque trarsi la prova certa di analoga consapevolezza in Berlusconi«. Secondo la Corte, infatti, la »'logica che presiede il corso delle vicende umanè non è regola di esperienza idonea a reggere la conclusione cui perviene il Tribunale«.



Tra l'altro, secondo i giudici, la consapevolezza da parte dell'ex premier che Ruby fosse minorenne »quand'anche fosse ritenuta pienamente dimostrata« non sarebbe »sufficiente a dare prova certa del dolo dell'imputato«, assolto dall'accusa di prostituzione minorile con la formula »perchè il fatto non costituisce reato«.



RUBY SI PROSTITUIVA «Senza qui dilungarsi oltre sui riscontri che le intercettazioni, gli esiti delle perquisizioni e i successivi accertamenti di pg hanno fornito - scrive la Corte d'Appello nelle motivazioni - anche in ordine ad altri dettagli narrati da Karima El Mahroug, a proposito delle ingenti somme di denaro in contante e dei gioielli consegnati da Berlusconi alle ragazze partecipanti alle serate, dell'assenza di controlli sugli invitati ad Arcore, delle spese che l'imputato si accollava per la conduzione degli immobili occupati da molte frequentatrici delle serate, deve in conclusione convenirsi con il Tribunale sul fatto che sia stata acquisita prova certa dell'esercizio di attività prostitutiva ad Arcore». E anche nelle serate in cui «partecipò» Ruby, «otto serate in tutto» nelle quali «la giovane marocchina si fermò a dormire almeno due volte presso la residenza del Presidente del Consiglio».



"BERLUSCONI TEMEVA LE SUE RIVELAZIONI" «Silvio Berlusconi aveva un personale, concreto interesse» ad ottenere che Ruby venisse affidata a Nicole Minetti e non collocata in comunità in quanto «preoccupato» del rischio di rivelazioni compromettenti« sulle serate ad Arcore. Lo sostiene la Corte d'Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza di assoluzione dell'ex premier.



"TRA LEI E BERLUSCONI ATTI SESSUALI RETRIBUITI" Tra Silvio Berlusconi e Ruby ci fu un «effettivo svolgimento di atti di natura sessuale retribuiti». Lo scrive La Corte d'Appello che ha assolto l'ex premier. I giudici evidenziano anche la «perfetta compatibilità» tra il 'Bunga-Bungà che si svolgeva ad Arcore e «i costumi disinibiti e le attitudini esibizionistiche» della marocchina. In sostanza, la Corte d'Appello di Milano riconosce che ci sono stati «atti sessuali» tra l'ex premier e la ragazza nel contesto delle serate di Arcore, come «strusciamenti, palpeggiamenti o simulazioni di atti sessuali», ma che non c'è prova che Berlusconi sapesse che la ragazza, retribuita per la partecipazione a quelle serate, fosse minorenne. Da qui l'assoluzione con la formula «il fatto non costituisce reato» per il reato di prostituzione minorile. Secondo i giudici, gli atti sessuali della marocchina retribuiti da Berlusconi sono provati da varie «circostanze»: l'effettivo «esercizio» da parte di Ruby «di attività di prostituzione per far fronte alle proprie esigenze di vita»; «l'enorme ammontare di denaro ricevuto in brevissimo arco di tempo» dopo le serate ad Arcore; il fatto che la giovane abbia pernottato a Villa San Martino «in almeno due occasioni»; le intercettazioni; la «compatibilità tra il tipo di spettacoli e interazioni a sfondo sessuale che si svolgevano nel cosiddetto 'Bunga-Bungà di Arcore e i costumi disinibiti» della ragazza, «pienamente consapevole delle proprie doti fisiche e capace di sfruttarle con ben studiato opportunismo». E proprio tale «ultima circostanza», secondo i giudici, «salda ermeticamente la prova» della partecipazione della marocchina «agli intrattenimenti e interazioni a sfondo sessuale della parte 'pubblicà delle serate».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Ottobre 2014, 09:49
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