Rigopiano, l'ultima cliente dell'hotel: "Dicevano 'se restate c'è lo sconto'"

Rigopiano, l'ultima cliente dell'hotel: "Dicevano 'se restate c'è lo sconto'"
PESCARA -  Sfuggita alla tragedia dell'hotel Rigopiano per un caso e giusto in tempo, Francesca, estetista 24enne di Pescara, racconta su Repubblica di essere stata l'ultima cliente ad abbandonare il resort e di essere riuscita ad andare via il giorno prima della catastrofe.



La ragazza era arrivata insieme al fidanzato per festeggiare il compleanno del ragazzo il 17 gennaio e aveva trovato un'offerta vantaggiosa su internet. Qualche problema lo aveva riscontrato anche all'andata nel tentativo di raggiungere la struttura: "Quando è stato il momento di partire da Pescara stava nevicando tanto e non ero proprio convintissima di andare. Dall'hotel, però, mi hanno telefonato dicendomi che non c'erano problemi, e mi hanno garantito che la provinciale da Farindola sarebbe stata percorribile...Nell'ultimo tratto le ruote della macchina slittavano. È dovuto intervenire un ragazzo dell'hotel, il manutentore credo, che ci ha liberati con un piccolo trattorino. Non hanno uno spazzaneve, all'hotel. Solo quella piccola pala meccanica che usano per pulire il piazzale".

Con il trascorrere delle ore la neve è aumentata e la tensione era palpabile. Si cominciava a capire che l'hotel rischiava l'isolamento: "Nella notte tra lunedì e martedì ha nevicato tantissimo e quando ci siamo svegliati, infatti, abbiamo cominciato a preoccuparci. Dovevamo ripartire alle 11, ma non potevamo perché la provinciale era di nuovo impraticabile. Nell'ascensore la direzione aveva affisso un cartello per comunicare che lo spazzaneve sarebbe arrivato alle 11. Ma non si è visto... C'era un'aria strana, una luce brutta, lugubre. I due ragazzi della reception hanno offerto ad alcune coppie la possibilità di prolungare la permanenza uno o due giorni, a prezzi scontati. Era un modo per risarcirci del disagio dell'isolamento".

La coppia ha scelto di andarsene, ma qualcuno ha accettato: "Due ragazzi di Atri dicevano che al loro paese non c'era l'acqua e l'esercito era in strada per l'emergenza, quindi che per loro era meglio rimanere un'altra notte al Rigopiano. Ora sono tra i dispersi, purtroppo".
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Gennaio 2017, 14:06
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