L'ex fonico dei Modà scrive ai genitori.
La lettera choc: "Sono malato di pedofilia"

L'ex fonico dei Modà scrive ai genitori. ​La lettera choc: "Sono malato di pedofilia"

di Benedetta Dalla Rovere
«Purtroppo sono ammalato di pedofilia: l’ho capito quando alle superiori ho sentito quella parola e l’ho cercata sul vocabolario». L’ex fonico dei Modà Paolo Bovi ha affidato la sua confessione a una lettera inviata ai genitori il 13 marzo scorso, prima di tentare il suicidio.





Il testo è stato riportato nelle motivazioni della sentenza con la quale il 10 ottobre scorso il musicista è stato condannato in abbreviato a 5 anni e mezzo di carcere per molestie sessuali ai danni di quattro ragazzi tra i 14 e i 16 anni. «Sono malato da tantissimo tempo - ha ammesso Bovi - già dalle scuole medie». Bovi faceva l’educatore in parrocchia e aveva un grande ascendente sui ragazzi. «Non mi sentivo in grado di dire di no, ho sempre seguito i suoi consigli. Lo sentivo come un fratello grande del quale fidarmi ciecamente» ha raccontato una delle vittime nel corso di un’audizione protetta.



Le violenze sarebbero avvenute nel 2011 nello studio di registrazione del musicista a Cassina de’ Pecchi e in un campeggio in Val d’Aosta, durante le gite con i ragazzi. Il musicista avrebbe costretto i minorenni a «compiere e a subire atti sessuali» dopo averli fatti bere. «Mi sono sentito tradito - ha detto un ragazzino che all’epoca aveva 13 anni - poi ho capito che era una cosa gravissima».



Il primo a venire a conoscenza della vicenda è stato il parroco di Cassina de’ Pecchi don Paolo Mandelli, che non ha denunciato Bovi ma lo ha solo invitato a non ripresentarsi all’oratorio. Solo nell’aprile del 2013 il parroco ha raccontato tutto alla famiglia di una delle vittime che ha sporto denuncia dando il via alle indagini.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Gennaio 2015, 09:27