L'INTERVISTA - "Ero in piazza: sembrava un inferno, mai visto scene così"

L'INTERVISTA - "Ero in piazza: sembrava un inferno, mai visto scene così"

di Ernesto De Franceschi
«Sembrava un inferno. Gente che entrava con i volti insanguinati, la hall trasformata in pronto soccorso. Bambini e ragazzi che urlavano». Monica V., 44enne insegnante milanese, è stata protagonista inconsapevole della notte di terrore nel cuore di Torino.
«Ero ospite di un hotel che si affaccia proprio in piazza. Ho assistito a scene che non mi era mai capitato di vedere in vita mia. C’era sangue dappertutto».
Si parla di tifosi con bottiglie di vetro. Conferma?
«Sì, già prima dell’inizio della partita c’erano tanti tifosi con in mano birre. Andava evitato».
E dopo il fuggi-fuggi, cosa ha visto?
«Nell’albergo sono arrivati decine di ragazzi. Tutti urlavano, erano feriti e sotto choc. Un giovane con la maglia della Juve piangeva come un bambino. Tutti hanno saputo del bimbo in fin di vita: terribile».
E poi?
«Anche nelle scale ho visto gente distesa, in attesa di essere soccorsa. Pure gli ospiti dell’hotel hanno cercato di aiutare. Ma in quei momenti c’era un tale caos...».
Si è subito resa conto di quanto fosse accaduto?
«Solo in parte.
Nessuno in quei momenti capiva la realtà. Si parlava di bomba, attentato. Il panico era diffuso anche per l’assenza di notizie. Tanti avevano perso di vista amici e parenti. Un autentico inferno che non auguro a nessuno»

Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Giugno 2017, 17:07
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