I killer di camorra chiedono scusa alle famiglie
e si 'dissociano' per avere uno sconto di pena

I killer di camorra chiedono scusa alle famiglie e si 'dissociano' per avere uno sconto di pena

di Leandro Del Gaudio
NAPOLI - Un po’ tutti dicono di avere problemi a prendere sonno la notte, di vivere male, al di là della detenzione in carcere, insomma di essere alle prese con la propria coscienza. Ripetono una sorta di scioglilingua, amplificato dal microfono in un’aula di Tribunale. Parlano i killer di Secondigliano: non si pentono ma chiedono di dissociarsi, provano a sfuggire a condanne esemplari. ​I sicari della camorra si affidano a un canovaccio semplice, elementare: «Sì, è vero, ho ucciso, ho sparato, mi dissocio», limitandosi a non accusare altre persone. Aula 713, gup Paola Russo, sezione del Tribunale blindata. Le accuse: associazione per delinquere, droga, omicidio. I primi a prendere la parola sono loro, i killer. Deposizione spontanea, al giudice non è possibile fare domande. E il copione uguale per tutti: «Buongiorno, volevo dire che oggi mi dissocio. Ho ucciso un uomo e vorrei chiedere scusa alla famiglia. Tutto a posto? Arrivederci».



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I killer di #camorra chiedono scusa alle #famiglie per avere uno sconto di #pena

Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Venerdì 15 maggio 2015

Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Maggio 2015, 13:07