Sparò in un ristorante per il microfono: ecco
cosa rischia il neomelodico di "Gomorra"

Sparò in un ristorante per il microfono: ecco cosa rischia il neomelodico di "Gomorra"

di Mary Liguori
Sparò contro un gruppo di pregiudicati perché gli avevano “rubato” il microfono e non volevano restituirglielo: ora rischia il processo. Il prossimo 20 maggio, il gup Barbara Del Pizzo, del tribunale di Napoli Nord, deciderà se rinviare a giudizio il cantante Raffaello.

Il neomelodico di Gomorra, al secolo Raffaele Migliaccio (difeso dall’avvocato Gandolfo Geraci), è accusato di avere esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro un gruppo di coetanei al culmine di un'esibizione in un ristorante di Teverola: ferì un incolpevole cameriere. L'episodio emerse grazie alle indagini della polizia, coordinate dal sostituto procuratore Giovanni Corona, indagini che riguardavano proprio le persone alle quali Migliaccio avrebbe sparato.

Secondo la ricostruzione della procura diretta da Francesco Greco, il cantante sparò perché gli avevano preso il microfono e non volevano restituirglielo. Le “vittime” del cantante, infatti, finirono in prigione nel luglio scorso per reati connessi alla droga. Nel corso delle indagini sullo spaccio, e grazie alle intercettazioni, venne a galla l'episodio che avrebbe avuto per protagonista il cantante. La storia fu ricostruita perché coloro ai quali Raffaello avrebbe cercato di sparare, stavano progettando un agguato ai suoi danni per vendicarsi.

L'udienza preliminare, tenutasi questa mattina ad Aversa, si è conclusa con undici disposizioni di giudizio abbreviato (tra gli imputati diversi giovani imparentati con esponenti del capoclan Andrea Autiero di Gricignano).  
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Aprile 2016, 18:25
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