Napolitano attacca: "Antipolitica patologia eversiva"

Napolitano attacca: "Antipolitica patologia eversiva"

di Alessandra Severini
ROMA - Il presidente Napolitano esprime tutta la sua preoccupazione per le riforme bloccate, per una politica debole e divisa, infiltrata dalla criminalità, ma avverte che non è l’anti-politica la soluzione. Quindi, avverte il Colle, andranno punite senza esitazione «infiltrazioni criminali e pratiche corruttive nella vita politica e amministrativa», ma bisogna trovare gli anticorpi contro quell’anti-politica dilagante che rischia di «degenerare in patologia eversiva».





Non c’è un riferimento diretto al M5s, ma Beppe Grillo, che ieri ha presentato il referendum anti euro, legge le parole del Capo dello Stato come un’accusa diretta al suo Movimento: «Napolitano deve stare molto attento, rischia che lo denunciamo per vilipendio».



Intanto l’indagine sulla mafia nella Capitale rischia di arricchirsi di nuovi scenari. Il sindaco di Roma Marino ha consegnato alla Procura un corposo dossier su gare e appalti che potrebbe dare nuovo impulso all’attività di indagine dei pm di Roma. La Guardia di Finanza ha invece effettuato una perquisizione all’Ama, l’azienda municipalizzata dei rifiuti, acquisendo documenti su appalti affidati a cooperative, come quello sulla raccolta delle foglie.



Dalle indagini su «Mafia Capitale» emerge inoltre che il presunto capo della «cupola» Massimo Carminati temeva l’arrivo a Roma del nuovo procuratore, Giuseppe Pignatone. In un’intercettazione, l’ex Nar descrive il magistrato come «uno che non si fa inglobà dalla politica» ed esprime la sua preoccupazione: «Butterà all’aria Roma». Le indagini proseguono, mentre il Consiglio dei ministri previsto per oggi per varare norme più severe contro la corruzione viene rinviato a domani.

Come una malattia infettiva, la mafia mostra di essersi infiltrata ormai in tutto il Paese. In Umbria, per esempio, i carabinieri del Ros, coordinati dalla procura distrettuale antimafia di Perugia, hanno bloccato una holding criminale legata alla cosca ’ndranghetista Farao-Marincola che faceva affari in tutta la regione. Oltre 60 gli arrestati e beni sequestrati per un totale di 30 milioni di euro.

In un clima del genere è evidente che l’anti-politica temuta da Napolitano ha gioco facile a conquistare gli umori dell’elettorato. E non aiutano gli ultimi dati sui costi della politica diffusi dalla Uil, secondo i quali le spese per il funzionamento della macchina politica nazionale sono aumentate nel 2014 del 2% rispetto al 2013, superando quota tre miliardi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Dicembre 2014, 07:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA