Francesca, scomparsa dal 2013. L'amica:
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Francesca, scomparsa dal 2013. L'amica: "Era infastidita dalle avances di Bilella"
Un caso misterioso e in cui i dubbi si moltiplicano, quello della scomparsa di Francesca Benetti, un'insegnante scomparsa da un anno e mezzo.





La donna, insegnante di Cologno Monzese, scomparve nel nulla il 4 novembre 2013 da Villa Adua di Potassa di Gavorrano (Grosseto). La testimonianza di Marina Uberti, sua amica d'infanzia, ha offerto agli inquirenti importanti rivelazioni: «Francesca mi disse che era stata violentata dal custode del residence dove abitava a Cologno Monzese, qualche anno fa».



Al momento, Antonino Bilella, il custode della casa nel Grossetano è l'unico imputato: l'uomo è accusato di averla uccisa e poi di averne distrutto anche il cadavere. «Francesca mi accennò che l'aveva denunciato. E mi disse che l'anno successivo aveva chiamato i carabinieri perchè aveva visto quest'uomo a Follonica» ha concluso l'amica.











LE AVANCES DI BILELLA «Bilella disse che era innamorato di Francesca. Voleva regalarle un suo anello d'oro e le disse: 'fondilo e fanne un altro. Ma scrivici ti amo». Lo rivela Marina Uberti, che aggiunge: «Francesca rideva quando riceveva queste avances continue, ma era anche infastidita, una volta si erano dati appuntamento, lui aveva detto alla ferrovia, lei aveva capito alla stazione e invece lui intendeva dietro casa di lei. Lei non lo aveva trovato ed era andata in palestra staccando i telefonini. Quando era tornata a casa l'aveva trovata sottosopra. Bilella aveva chiamato i vigili del fuoco ed erano entrati spaccando un vetro e la porta. Poi risarcì i danni con 300 euro». Marina Uberti conobbe Bilella: «Ci voleva portare a mangiare una pizza, lei rifiutò come rifiutò anche la successiva offerta di visitare la proprietà di Potassa. Ci disse che aveva messo le angurie in fresco ma io non volli andare là - conclude l'amica di Francesca - perchè era una persona che non mi piaceva. A pelle».



L'AMICA: "IMPOSSIBILE ALLONTANAMENTO VOLONTARIO" «Non ho mai creduto che Francesca si sia allontanata volontariamente»: così la testimone Daniela Casagli di Castelfiorentino (Firenze), insegnante di educazione fisica e amica di Francesca Benetti, la donna scomparsa il 4 novembre del 2013 da Villa Adua di Gavorrano (Grosseto). Per la sua sparizione si sta celebrando a Grosseto il processo a Antonino Bilella, custode della villa, accusato di averla uccisa e di aver fatto sparire il cadavere «Era una donna con un grande pudore. Non tollerava di venire sfiorata o toccata da persone con le quali non era in intimità - ha proseguito la testimone - Era impossibile che avesse lasciato a casa le pasticche della pressione e gli occhiali da vista». «Seppi della sua scomparsa da Aldo Scotto, il suo compagno, che mi contattò su Facebook: era disperato - ha ancora detto -. Mi disse che verso le 17 aveva trovato Bilella e gli aveva chiesto dove era Francesca. Lui gli rispose tranquillamente che alle 12,30 se n'era andata via. Mi meravigliai, in seguito, che Bilella non fosse preoccupato visto che in un'altra circostanza aveva chiamato addirittura i vigili del fuoco quando lei non gli rispondeva al telefono».



LE RELAZIONI E LE AMICIZIE DI FRANCESCA «Negli ultimi giorni Francesca era preoccupata, era molto agitata: 'Sono piena di problemi, ti racconterò poi, sto prendendo delle decisioni'». Lo dice Marina Uberti, amica di infanzia di Francesca Benetti, l'insegnante di Cologno Monzese scomparsa nel nulla il 4 novembre del 2013 da Villa Adua di Potassa di Gavorrano (Grosseto) rispondendo alle domande del pm in aula. «C'erano problemi di manutenzione a Villa Adua - prosegue - era la fine di ottobre. La scomparsa? Me lo disse Aldo Scotto, il suo fidanzato. Eravamo in contatto su Facebook, lui mi scrisse 'Chiamami, Francesca è scomparsa' e mi dette il numero di telefono. Era il 4 novembre 2013. Si sarebbero dovuti incontrare a fine giornata ma lei non si trovava più. Credevo che fosse stata chiusa da qualche parte, segregata». Prima di Aldo Scotto, Francesca Benetti era stata la compagna di Igino Corasaniti, geometra e tuttofare in edilizia, che aveva aiutato la donna durante la ristrutturazione della casa di Follonica «Si erano conosciuti su Badoo, un sito di amicizie - racconta l'amica -. Era durata tre anni, poi lei aveva scoperto che lui aveva il vizio di giocare alle macchinette e a lei non piaceva». Lui aveva insistito,nel giugno 2013, per riprendere la relazione, anche con sms «poi aveva diradato le chiamate. Io ero in contatto con entrambi, ma la loro storia finì bene, si parlavano sempre con cordialità».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Marzo 2015, 09:29
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