Esodo infinito: in un giorno oltre 8mila migranti, anche un cadavere di neonato. Brunetta a Minniti: bloccare le navi

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Prosegue senza sosta l'esodo di migranti dalla Libia verso l'Italia: nella sola giornata di ieri, al largo delle coste libiche, ne sono stati salvati oltre 5.000, mentre sono complessivamente 8.500 quelli che si trovano a bordo delle navi dei soccorritori che stanno ora facendo rotta ora verso porti italiani. 

I cinquemila soccorsi ieri navigavano a bordo di cinque barche e 18 gommoni, raggiunti da unità della Guardia Costiera e di organizzazioni non governative e, inoltre, da alcuni rimorchiatori «dirottati» per i soccorsi. Gli 8.500 migranti, soccorsi negli ultimi due giorni, sono a bordo di 14 navi: sei di queste hanno già fatto ingresso o stanno per entrare in porti di Sicilia e Calabria; le altre otto sono ancora in navigazione a largo delle coste italiane.

Intanto l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) teme che possano essere morti i 51 migranti abbandonati giorni fa dai trafficanti di esseri umani nel deserto in Niger mentre si stavano dirigendo in Libia. L'Oim ha reso noto sul suo sito che circa 24 migranti provenienti da Gambia, Nigeria, Senegal e Costa d'Avorio avevano allertato le autorità dopo essere stati abbandonati nel Sahara e una volta salvati hanno detto di far parte di un gruppo di 75 persone. Si cercano i restanti 51 che mancano all'appello. L'Oim ha aggiunto che i 24 migranti tratti in salvo nella giornata di domenica sono stati portati a Seguedine, dove hanno raccontato di far parte di un gruppo di 75 persone, che viaggiavano a bordo di tre automobili. Nel giorno del loro salvataggio la zona del ritrovamento era flagellata da tempeste di sabbia e dunque non si esclude che i 51 che mancano all'appello non possano avercela fatta. Le ricerche riprenderanno una volta che la situazione tornerà alla normalità. Dallo scorso aprile circa 600 migranti sono stati salvati in Niger, prosegue l'Oim.

Un migrante sbarcato ieri notte a Lampedusa è morto sull'elicottero che lo avrebbe dovuto trasferire a Palermo. Presentava una grave sindrome da annegamento e ustioni agli arti inferiori. Insieme a lui sulla più grande delle Pelagie ieri notte e stamani all'alba sono sbarcati 193 immigrati, soccorsi nel Canale di Sicilia dalle navi della Marina militare, delle Ong e dalle motovedette della Capitaneria di Porto. Il primo sbarco stanotte con 77 migranti, subito dopo altri due approdi con 43 e 70 persone, stamani all'alba, infine, sono giunti altri quattro migranti. Tra loro anche un neonato arrivato da solo. «Abbiamo già individuato la madre che era su un altro barcone - dice Pietro Bartolo, responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa - domani dovrebbe arrivare nell'Isola per il ricongiungimento». Tra i migranti è approdato anche un uomo che presentava ferite dovute a due colpi di arma da fuoco. Non è in pericolo di vita. Diversi i profughi che hanno dovuto ricorrere alle cure mediche nel locale poliambulatorio.

Brunetta a Minniti:
«Ora chiudere i porti». «Leggiamo sulle agenzie di stampa le notizie in merito all'insostenibile esodo, senza sosta, di migranti dalla Libia verso l'Italia: nella sola giornata di ieri, al largo delle coste libiche, ne sono stati salvati oltre 5.000, mentre sono complessivamente 8.500 quelli che si trovano a bordo delle navi dei soccorritori che stanno ora facendo rotta ora verso porti italiani. Questi ultimi, a quanto si apprende, sono a bordo di 14 navi: sei di queste hanno già fatto ingresso o stanno per entrare in porti di Sicilia e Calabria; le altre otto sono ancora in navigazione a largo delle coste italiane». Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «C'è un'emergenza incredibile, insostenibile -avverte- Non possiamo più gestire questa situazione. Faccio un appello formale al ministro dell'Interno, Marco Minniti: blocchi le navi che stanno facendo rotta verso il nostro Paese e chieda all'Unione europea che vengano dirottate in altri porti del Mediterraneo».

«Non si capisce - spiega - per quale motivo queste navi debbano venire solo ed esclusivamente in Italia. Perché non a Malta? Perché non in Spagna? Perché non in Francia? Perché non nella Dalmazia? Le percorrenze non sono poi molto diverse. Minniti lo scorso 4 giugno, in un'intervista al "Corriere della Sera" aveva detto: "Vorrei che una nave, una soltanto, si dirigesse in un altro porto europeo, certo non risolverebbe i nostri problemi ma sarebbe il segnale di un impegno solidale dell'Europa. Io mi batterò per questo, perché è inaccettabile separare il momento del soccorso da quello dell'accoglienza, ed è un'ipocrisia dire: salvo una vita in mare, ma che fine fa poi quella vita è un problema di un solo Paese. L'Italia"». «Parole da condividere, da sottoscrivere, ma -sottolinea Brunetta- a questo punto il ministro dell'Interno sia conseguente, nei fatti, alle sue affermazioni. Quindi, ribadisco, l'appello a Minniti affinché blocchi i porti italiani, affinché non sia permessa l'ennesima invasione. E che su questo si apra con l'Europa un contenzioso durissimo da parte del governo italiano», conclude Brunetta.

C'è anche il cadavere di un neonato sul pattugliatore 'Comandante Foscarì della guardia costiera, in navigazione verso il porto di Pozzallo con a bordo 673 migranti.
Il piccolo era nato nel barcone durante la navigazione nel Mediterraneo, dalla Libia alla Sicilia.

Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Giugno 2017, 20:54
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