Emergenza Vesuvio, ecco il piano di evacuazione: "Via in 700mila"

Emergenza Vesuvio, ecco il piano di evacuazione: "Via in 700mila"
Coinvolge 700 mila residenti distribuiti in 25 Comuni, comprese tre Circoscrizioni di Napoli, il piano definitivo per l'Emergenza Vesuvio. Quattro i livelli di allerta considerati. Al quarto livello (allarme) la popolazione dovrà lasciare obbligatoriamente la zona rossa nel giro di 72 ore per trasferirsi nelle Regioni «gemellate». Ma già in fase di preallarme, il livello precedente, dovranno essere evacuati i malati in ospedali e case di cura, trasferiti i detenuti nelle carceri, e dovranno essere messi in sicurezza i beni culturali.

Le linee generali del piano sono state illustrate alla stampa dal presidente della Giunta regionale campana Vincenzo De Luca e dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. «Entro ottobre - ha detto De Luca - la Regione Campania acquisirà gli ultimi piani comunali per la redazione del testo finale del dispositivo». Per il trasferimento «assistito» dei 672 mila residenti dei Comuni della zona rossa dalle «aree di attesa» alle «aree di incontro» sono previsti 500 autobus che effettueranno 4365 corse al giorno, ma le auto immatricolate nei 25 Comuni vesuviani sono oltre 375 mila, e nella fase di allarme è previsto il trasferimento di tutti i veicoli. Il piano individua 21 «gate» di «primo livello» per l'accesso alla viabilità primaria.
 
 

19 Regioni italiane (tutte eccetto la Campania) e le Province autonome partecipano all'accoglienza dei residenti della zona rossa e provvederanno al loro trasferimento dalle «aree di incontro» alle strutture già individuate. «Il piano di emergenza Vulcani - ha detto il responsabile della Protezione Civile, Fabrizio Curcio - non riguarda solo la Sicilia e la Campania, ma coinvolge tutto il Paese». Alla Regione Campania il piano definitivo per l' emergenza Vesuvio assegna anche i piani di settore per la sanità e le telecomunicazioni di emergenza.

Rispetto alla formulazione precedente, del Piano del 2001, il Piano definitivo Emergenza Vesuvio allarga la zona rossa, portando da 18 a 25 i Comuni delle province di Napoli e Salerno compresi, individua una «zona gialla» (area esposta alla caduta di cenere vulcanica e di materiali piroclastici) con 62 Comuni, e definisce una «zona rossa 2», area soggetta a rischio di crollo delle coperture di edifici per l' accumulo dei materiali delle eruzioni vulcaniche.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Ottobre 2016, 19:16