"Arte, colori e basta camorra". Così la nuova Napoli di Elena Ferrante travolge New York e Londra. Turismo boom

"Arte, colori e basta camorra". Così la nuova Napoli di Elena Ferrante travolge New York e Londra. Turismo boom

di Mario Fabbroni

Andare in giro con un romanzo in tasca da usare come guida turistica. Per inglesi e americani, ora Napoli non è più tabù: anzi, la camorra non fa paura e non tiene alla larga i visitatori, come invece è capitato per decenni. La città è addirittura diventata una delle mete internazionali più agognate dal pubblico anglosassone, che divora da mesi le pagine dei libri di Elena Ferrante. Lei è il fenomeno editoriale italiano (sorry, made in Naples), al punto che milioni di lettori ardono dal desiderio di vivere  da protagonisti gli stessi luoghi mirabilmente tratteggiati nella quadrilogia della scrittrice dall'identità segreta. Che sta facendo innamorare Londra e la Grande Mela con le storie della raffinata borghesia partenopea degli anni '50, della città ricca di tesori d'arte che pochi hanno visto finora e dai celebrati paesaggi mozzafiato, popolata da persone dall'umanità prorompente e capace di offrire un'impareggiabile cucina mediterranea.
 


 "Febbre Ferrante", così intitola un suo lungo articolo il Guardian, pezzo diventato già cult come l'ultimo capitolo "Storia della bambina perduta",  inserito dal New York Times tra i dieci migliori libri del 2015 a livello planetario. Elena Ferrante (che in realtà sarebbe l'ex traduttrice Anita Raja, 63enne moglie dell'intellettuale Domenico Starnone) è oramai una star dal successo globale. Il sito Dagospia mette il dito nelle vicende familiari, sostenendo che la celebrità inattesa della signora non sia proprio così gradita al marito, che pure scrive libri per Einaudi: se così fosse, allora la "febbre Ferrante" salirà ancora di più quando la saga di Elena Ferrante, l'Amica geniale, andrà in onda con il titolo The Neapolitan Novels, una serie internazionale prodotta dalla Fandango di Domenico Procacci e dalla Wildside insieme a partner stranieri di prima grandezza nel firmamento cinematografico. 

Gongola (e non poco) la (ex) piccola casa editrice E/O: la sconosciuta Elena Ferrante ha pubblicato per E/O  l'Amore molesto (da cui Mario Martone ha tratto il film omonimo) e I giorni dell'abbandono (anche in questo caso è uscito un film firmato da Roberto Faenza). Nel 2011 il primo volume dell'Amica geniale, seguito nel 2012 dal secondo volume, Storia del nuovo cognome, nel 2013 dal terzo, Storia di chi fugge e di chi resta, e nel 2014 dal quarto e ultimo, Storia della bambina perduta. Raccontano la crescita di Lila e Lenù, amiche e rivali nella Napoli degli anni '50, poi giovani donne alle prese con la ferocia del rione e ancora madri consapevoli e disperate, in un continuo rovesciamento di destini. Protagoniste dalla forte impronta autobiografica, che rendono semplicemente irresistibile le pagine della Ferrante. “Non si può sottovalutare l'effetto positivo che la Ferrante sta avendo sul turismo. Ci sono pizzerie che fanno la pizza Ferrante”, si dice nell'articolo del Guardian. E così, in barba a tutti i cliché,  ora trionfano il fascino, i colori, i profumi della Napoli dai mille volti e dalle storie avvincenti che gli Usa e la Gran Bretagna non smettono di celebrare. Desiderando di fare "un viaggio in Italia", come a suo tempo fece Goethe. Che, non a caso, addirittura si stabilì a Napoli.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2016, 18:26
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