Armi e droga, scacco al clan delle donne:
una intera famiglia finisce in cella

Armi e droga: scacco al clan delle donne. Intera famiglia in cella

di Giovanna Sorrentino
​BOSCOREALE. Droga e armi al Piano Napoli di via Settetermini, la cosiddetta «Scampia del Vesuviano». Ieri mattina un nuovo blitz ha portato all’arresto di sette persone, tutte appartenenti alla famiglia Sarnataro, una «costola» dei Tasseri, i pusher che acquistano la droga dal clan Gallo-Limelli-Vangone, egemone nel quartiere di edilizia popolare. Sono finiti in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (gip Federico Colucci): la Dda ipotizza i reati di associazione armata finalizzata a commettere più reati, tra cui lo spaccio di hashish, marijuana e cocaina.

Gli arrestati sono Raffaele Sarnataro, 56 anni, la moglie Argentina Improta, 46, i figli Mario e Giovanni Sarnataro, 25 e 27 anni; Antonietta Coppola, fidanzata di Mario, 21enne, Emiliana Capasso, 43 anni, suocera di Giovanni, e Enrico Buonvolere, 26 anni, ex pugile e fratello di Mauro, il 21enne ammazzato a febbraio del 2015 per questioni legate agli affari di droga, su cui si indaga. Le donne svolgevano un ruolo importante di vedette, ma in alcuni casi acquistavano direttamente la droga dai Limelli, per poi venderla al Piano Napoli. Ognuno si occupava di nascondere in casa le dosi, confezionarle e comprarle e aveva a disposizione un’ingente quantità di armi e soldi, per portare avanti il business. La marijuana acquistata all’ingrosso costava 3,80 euro ogni 200 grammi. I pusher erano organizzati in turni da 8 ore e guadagnavano in percentuale in base alle vendite. Non c’era una tariffa vera e propria, perché «le cose erano fatte in famiglia».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Gennaio 2016, 09:14
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