Campanili pendenti e chiese storte:
ma come fanno a non crollare? -Foto
di Paola Treppo
La chiesa di San Nicolò Vescovo, vero e proprio scrigno d'arte tra tele a olio, affreschi, altari di legno intagliato, colorato e dorato, candelabri, la mensa minuziosamente intarsiata, il battistero dorato, i mobili in legno della sagrestia e l'acquasantiera in pietra del 1958, è stata edificata, come si legge in un'iscrizione esterna, sopra il portale della facciata principale, tra il 1656 e il 1746: quasi un secolo. «Da qui qualche imperfezione che però non ha mai creato problemi statici all'edificio, poi abbellito con ogni sorta di arredo prezioso, dai quadri della Via Crucis al lampadario in vetro di Burano. Per i tempi fu un cantiere molto costoso e impegnativo».
Il campanile pendente di Prato
A Prato Carnico, invece, c'è il campanile che pende, e pende proprio sulla strada che si percorre per entrare in Val Pesarina. Impossibile non notarlo, perchè sembra debba cadere da un momento all'altro. Invece è stabile e non ha alcun problema di tenuta. Il suo stato è dovuto al filone di gesso su cui poggia. Cosa è successo a questa torre? In base alla documentazione di archivio, sembra che il campanile pendente sia stato eretto nello stesso periodo in cui fu edificata l'antica chiesa parrocchiale, demolita poi nel 1859; la chiesa si ergeva vicino al vecchio cimitero. Il campanile è stato danneggiato dalle scosse del terremoto del 28 luglio 1700 e al tempo si resero necessari diversi lavori di restauro. Ma allora il campanile già pendeva perchè poggia, appunto, su un filone instabile di gesso. Subito dopo la sua edificazione si è "piegato" e si è assestato definitivamente. Non c'è pericolo di crollo: non a caso la strada che si snoda ai suoi piedi si percorre senza accorgimenti particolari, né c'è segnaletica che indica condizioni di scarsa sicurezza.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Novembre 2016, 11:39
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