"Niente pasti caldi o merendine in mensa",
la rivolta dei bidelli delle scuole di Padova
di Lorena Loiacono
Peccato che, questa volta, la rivoluzione la fanno i bidelli e la fame la fanno i bambini. Quelli degli istituti di Padova che, dal primo giorno di scuola, non mangiano pasti caldi né merendine. Insomma, la pappa al pomodoro per loro è un miraggio.
Il digiuno forzato deriva dalla protesta, ribattezzata “sciopero delle merendine”, che vede i bidelli pronti a tutto per rivendicare i loro diritti: servire a metà mattinata biscotti, tè e frutta e, in certi casi, persino accendere lo scaldavivande per pranzo sono mansioni non previste dal contratto. Quindi non retribuite.
Braccia conserte, allora, fino alla soluzione del caso. Intanto però a scuola solo pasti freddi. A scaldarsi invece sono i genitori, che pagano per la mensa, e i veri responsabili della vicenda: sindacati e Comune. Forse rossi dalla vergogna.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Ottobre 2015, 07:38
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