Bimba di 8 anni rapita a Mestre, ritrovata dalla madre in Croazia

Bimba di 8 anni rapita a Mestre, ritrovata dalla madre in Croazia
MESTRE - Una bambina croata di 8 anni è stata rapita stamane a Mestre. La piccola, in auto con il papà, è stata rapita da un uomo di nazionalità croata che viaggiava con loro, su una Peugeot 308 station wagon, e che avrebbe approfittato di un momento in cui il genitore è sceso dalla vettura, per una commissione nel centro di Mestre. Quando è tornato l'auto era sparita, e con essa la figlia e il suo sequestratore.

La bimba è poi stata ritrovata, e si trova attualmente a Zagabria con la madre. Come reso noto dalla Procura distrettuale antimafia di Venezia, sta bene e non ha subito alcuna violenza. Sarebbe stata riconsegnata spontaneamente alla madre da chi l'aveva rapita. La Dda sta ancora cercando di definire in dettaglio i contorni della vicenda.

Il padre si era recato in Questura a Venezia e ha dato l'allarme, spiegando - non senza difficoltà, in un primo tempo, data la conoscenza approssimativa dell'italiano - che la bambina era stata rapita. Gli investigatori non hanno invece confermato, al momento, l'ipotesi che abbia ricevuto una richiesta per un riscatto-lampo. La testimonianza dell'uomo, su questo aspetto, è al vaglio della polizia italiana, che sta operando in stretto contatto con le autorità croate e con il supporto dell'Interpool.

Subito comunque è scattato l'allarme, e posti di blocco di Polizia e Carabinieri sono stati disposti in tutto l'entroterra veneziano, estesi poi all'interno Veneto e alle direttrici che, attraverso la regione e il Friuli Venezia Giulia, portano verso il confine con Slovenia e Croazia. Ma della Peugeot 308 scura nessuna traccia. La squadra mobile di Venezia, che sta seguendo le indagini, mantiene uno stretto riserbo, e sta svolgendo accertamenti a 360 gradi, in contatto con la polizia croata. In serata, fonti bene informate, riferivano di primi segnali positivi, che potrebbero far pensare ad una rapida conclusione della vicenda. Ma più passano le ore e maggiore è l'apprensione per la sorte della bambina. La ricostruzione dei momenti che hanno preceduto il sequestro non è ancora chiara. Così come mancano tasselli per ricostruire il rapporto esistente tra il papà della bimba e il "conoscente" che viaggiava con loro.

Si sa solo che i tre erano partiti la notte scorsa dalla Croazia per raggiungere Mestre. Forse per concludere un affare, o per vedere qualcuno. Ma si tratta di supposizioni, sulle quali gli inquirenti non aggiungono nulla. Così come non trova riscontro l'ipotesi che il sequestro possa inserirsi in una vendetta di tipo familiare. Il padre della ragazzina non avrebbe precedenti di tipo penale. Stamane i tre erano arrivati a Mestre, verso mezzogiorno, e si erano diretti verso Piazza Barche, nel centro della cittadina. Qui il papà della piccola sarebbe sceso dall'auto, per poco tempo, lasciando la figlia a bordo con l'uomo. E se si è fidato, potrebbe essere indicativo di un rapporto di conoscenza con il suo accompagnatore tutt'altro che occasionale. Ma poi tutto è precipitato: l'auto scomparsa, nessuna traccia della bimba e del conoscente, il timore, che diventa realtà, di un rapimento. Un incubo non ancora finito.

Non si esclude che la cosa possa essere ricondotta a una faida tra famiglie rom rivali, un'ipotesi che richiama la tragedia del camper avvenuta a Roma solo pochi giorni fa in cui sono morte tre sorelle rom. Al momento, posti di blocco di polizia e carabinieri in tutta la città per cercare di individuare il responsabile.


 
Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Maggio 2017, 22:49
© RIPRODUZIONE RISERVATA