​"Salvo per miracolo gettandomi a terra fra
le raffiche dei mitra". La storia di Ruggero

​"Salvo per miracolo gettandomi a terra fra le raffiche dei mitra"
ADRIA - Ruggero Lorefice, adriese di 36 anni, da tre a Parigi, se l'è vista davvero brutta. Il giovane abita a una trentina di metri dal bar La Belle Equipe di rue de Charonne, nell'11. Arrondissement.



Qui, intorno alle 22, un testimone ha visto un uomo scendere da un'auto e sparare all'impazzata sulla terrazza del caffè. Sono morte 19 persone e altre, tra cui il rugbista Aristide Barraud del Mogliano, sono feriti. Ruggero stava tornando con una pizza surgelata in mano dal vicino supermercato, quando ha sentito gli spari, vicinissimi.



«Un fiume di persone ha iniziato a correre nella direzione opposta alla mia - racconta - e visto quel che stava accadendo, non ho potuto fare altro che gettarmi a terra. Poi sono riuscito a raggiungere la mia abitazione che è proprio lì vicino, a 30 metri in una traversa. Ho sentito per tutta la notte le sirene di ambulanze e polizia. Una situazione drammatica. Stamattina (ieri per chi legge, ndr), come sono sceso di casa, i poliziotti mi hanno chiesto i documenti. Ci sono i mezzi dell'esercito ovunque, la città è barricata».

Ruggero si ritiene fortunato. «Pensare che se i miei amici non mi avessero dato buca, sarei andato in un bar di rue de Charonne. Quando mi hanno telefonato per disdire, ero anche scocciato. È stato per questo che sono sceso per andare al market e comprarmi la pizza surgelata».



Una volta arrivato a casa «mi sono messo in contatto con gli amici per capire se stavano tutti bene. Oltre ai morti ci sono centinaia di feriti. E per fortuna non sono riusciti a prendere lo Stadio di Francia, perché sarebbe stata un'ecatombe. Siamo tutti sotto shock perché si tratta di posti che frequentiamo, anche il Bataclan: è una delle discoteche più importanti di Parigi. L'obiettivo dei terroristi è proprio quello di uccidere la gente che si andava a divertire. È questo che sconvolge».

«Ho tre amici stretti miei compaesani qui a Parigi. È stato Ruggero Lorefice ad avvisarmi di stare in casa che stava succedendo il disastro sotto casa sua». Roberta Veronese è un'altra giovane adriese che vive e lavora a Parigi e che si dice ancora sconvolta per quanto avvenuto venerdì sera. «Personalmente manco di lucidità in questo momento. Sono luoghi che tutti frequentavamo, al Bataclan ci sono stata tante volte e sembra impossibile. C'è un silenzio surreale». Roberta assicura di avere «tre amici stretti di Adria che vivono qui. Eravamo a casa e ci siamo sentiti tutti appena successo. Ruggero abita attaccato a un bar dove c'è stata una sparatoria. È stato lui ad avvertirmi di quello che stava succedendo, ma non capivo bene. Sono ancora molto confusa, ma devo trovare il coraggio di uscire, andrò a casa di amici intanto».

La paura di uscire dalla portaè un problema comune a molti. «Con quello che è successo, c'è la voglia di stare chiusi in casa al sicuro».



Niente mezzi pubblici. Metro chiusa. Tutti i taxi occupati. L'unico modo per tornare a casa è a piedi. È quel che è successo a Valentino Lucchiari, trentenne architetto rodigino, a Parigi per lavoro. «Ieri sera (venerdì, ndr) sono andato a trovare un amico in rue Faubourg Saint Antoine e c'era parecchio caos. Non immaginavo quello che stava succedendo. Arrivato dal mio amico abbiamo saputo. Sono partito verso le 23.15 per rientrare. Ho cercato di cambiare tratta, mi sono portato a Porte de Vincennes in metro. Poi lì non c'erano più né bici né tram per tornare».



La soluzione è stata cercare un taxi. «Parecchi hanno rifiutato, finché ne ho trovato uno. Mi ha riportato a casa facendo una deviazione fuori Parigi. Poi sono rientrato a piedi per un ultimo tratto. A Porte de Vincennes c'era tensione e gente agitata. Ho visto parecchia polizia e camionette dell’esercito passare».

Anche Valentino definisce surreale l'atmosfera del giorno dopo. «Stamattina (ieri, ndr) ho preso il treno per un weekend programmato da tempo. La città era deserta. Anche la stazione era stranamente vuota».
Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Novembre 2015, 20:21