Usa, lascia in macchina per 15 ore le figlie di 1 e 2 anni per uscire con gli amici: le piccole muoiono dopo ore di agonia
di Federica Macagnone
Martedì intorno alle 21 Amanda, che era andata con un 16enne e altri amici a casa di alcuni vicini per passare la serata tutti insieme, ha lasciato chiuse in auto Brynn Hawkins, di un anno, e Addyson Overgard-Eddy, di due. Ha passato tutta la notte a divertirsi ignorando completamente le figlie che piangevano disperati, nonostante i suoi stessi amici le avessero più volte segnalato che le piccole soffrivano e si lamentavano: suo marito Isaac non era presente e lei non aveva alcuna intenzione di preoccuparsi di loro. È tornata a occuparsene solo a mezzogiorno di mercoledì, dopo ben 15 ore, quando la macchina era surriscaldata (la temperatura esterna era di 34 gradi) e le bimbe erano ormai in stato di incoscienza e in gravi condizioni. A quel punto è stata assalita dalla paura di subire conseguenze penali e, per salvarsi, invece di portarli in ospedale ha preferito tacere e riportarle a casa. Solo il suo amico 16enne, a forza di insistenze, è riuscito giovedì a convincerla ad andare al pronto soccorso. Ormai, però, era troppo tardi: quando sono arrivate al Centro medico regionale Peterson di Kerrsville, le bimbe erano in condizioni così gravi che sono state trasferite all'ospedale universitario di San Antonio, a più di un'ora di macchina. Una volta lì, Brynn e Addyson sono morte dopo poco, alle 17.
Inizialmente Amanda ha raccontato ai medici che le figlie si erano sentite male dopo aver odorato dei fiori in un parco. Poi, messa sotto pressione dalla polizia, è crollata e ha confessato tutto. Immediatamente arrestata e incriminata per abbandono e messa in pericolo delle due bambine, e con una cauzione fissata a 70mila dollari, in base a queste accuse la ragazza rischia due anni di carcere, ma dopo la morte delle piccole la sua posizione si è ulteriormente aggravata e la pena che la aspetta si prospetta molto più alta.
Miriam Davis, un'amica che conosce Amanda fin dalle scuole media, ha raccontato di aver notato più volte che la ragazza trattava male le figlie e di essere pentita di non aver mai allertato i Servizi per la protezione dell'infanzia: «Ho esitato a lungo perché non volevo che le togliessero le piccole, ma non avrei immaginato che lei sarebbe arrivata a tanto e che loro potessero rischiare la vita».
Ultimo aggiornamento: Sabato 10 Giugno 2017, 20:01
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