Torturato per estorcere la confessione,
libero dopo 25 anni afroamericano innocente
L'uomo era stato accusato nel 1990 di aver ucciso un tassista con un colpo alla testa. In quel periodo il dipartimento di polizia di Chicago era guidato da Jon Burge, il noto commissario accusato nel 2010 di ostruzione alla giustizia e di falsa testimonianza, in un'inchiesta legata alle sue pratiche di tortura. Dopo il suo arresto, Whirl ha sempre affermato di essere è stato sottoposto ad insulti razzisti, schiaffeggiato e calpestato. Un detective lo avrebbe anche torturato utilizzando un mazzo di chiavi fino a farlo confessare.
Durante il processo, l'uomo ha ammesso il crimine per ammorbidire la sentenza ed evitare la pena di morte. Nel 1991 è stato condannato a 60 anni di prigione, ma nel corso degli anni, si sono iniziate ad accumulare le denunce sui discutibili metodi di tortura della polizia, che hanno messo in discussione anche la confessione di Whirl.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Ottobre 2015, 09:03