Ora la polizia è autorizzata ad utilizzare una nuova, scioccante tecnica d'arresto

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Il nuovo metodo d'arresto approvato e consentito per le forze di polizia sta facendo così discutere che per il momento l'effettivo ricorso sul piano pratico sia stato rimandato in seguito alla condanna unanime di varie organizzazioni umanitarie. Ed è per questo che l'opinione pubblica britannica risulta fortemente spaccata.
 


Da due anni a questa parte, quando fu ufficialmente introdotto nell'equipaggiamento della polizia inglese, in Gran Bretagna non si parla che dello 'spit hood', un ibrido tra un sacco e un cappuccio che viene applicato ai fermati più pericolosi. Apertamente osteggiato dalle associazioni di tutela dei diritti umani, lo 'spit hood' è stato utilizzato ufficialmente in 151 occasioni e il nuovo regolamento darebbe carta bianca alle forze dell'ordine per utilizzarlo indipendentemente dalla pericolosità dell'arrestato.
 


Il dibattito intorno allo 'spit hood' vede confrontarsi i vertici delle forze dell'ordine e le associazioni di tutela dei diritti umani. I primi sostengono che con questo strumento si garantisce agli agenti di non ricevere sputi, morsi e infezioni dai fermati, mentre i secondi denunciano l'oppressione e la pericolosità di uno strumento che oltre a umiliare e coprire chi viene fermato impedisce a tutti, poliziotti compresi, di capire l'identità e lo stato di salute del fermato. Secondo associazioni come Amnesty International, Liberty e Inquest, «la polizia ha già un equipaggiamento completo per l'arresto: manette, lacci, manganelli e spray al peperoncino. Non ha bisogno di un altro strumento, oltretutto così medievale».



La polemica sullo 'spit hood' è divampata soprattutto negli ultimi tempi, in seguito alla denuncia di un uomo fermato dalla polizia in metro a cui non solo era stato applicato lo strumento coercitivo, ma che era stato bloccato a terra con un agente accovacciato pericolosamente sulla sua testa. Il suo legale, dopo la denuncia, ha spiegato: «Lo spit hood è pericolosissimo, non solo impedisce ai cittadini di capire se un fermato sta ricevendo violenza gratuita, ma impedisce agli stessi agenti di accertarsi dello stato di salute. Con il volto coperto in quel modo, nessuno può capire, ad esempio, se una persona è ferita o ha problemi respiratori o legati ad attacchi di panico». Con la nuova ordinanza, un metodo d'arresto come quello applicato all'uomo potrebbe diventare non solo legale, ma anche un'ordinaria prassi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Settembre 2016, 13:22
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