Panama Papers, perquisita la sede dell'Uefa:
nel mirino i diritti tv della Champions League

Panama Papers, perquisita sede Uefa: nel mirino i diritti Champions
La polizia svizzera ha appena perquisito la sede della Uefa a Nyon. Lo apprende l'Ansa in ambienti della confederazione europea del calcio. Sarebbero stati prelevati documenti riguardanti un contratto sui diritti televisivi, per la trasmissione della Champions League, stipulato con un'agenzia di marketing off-shore implicata nello scandalo di corruzione della Fifa.

L'Uefa, in una dichiarazione all'Ansa, «conferma la visita degli investigatori svizzeri in merito alla vicenda relativa ai contratti conclusi con le società relativi ai diritti tv». Dalla Confederazione europea fanno sapere di essere «totalmente a disposizione per ulteriori chiarimenti».

IL CASO SEEDORF «Non c'è un link diretto tra Seedorf e la rivendita di contratti, né un suo coinvolgimento con questo presunto scandalo». Attraverso una dichiarazione all'Ansa della sua portavoce Deborah Martin, l'ex campione e tecnico del Milan, Clarence Seedorf, chiarisce la sua posizione sulla vicenda Panama Papers, nella quale secondo alcuni media ci sarebbe un suo coinvolgimento.

«Penso - spiega Martins -sia semplicemente una questione di cattivo giornalismo e sensazionalismo, in contrapposizione a un giornalismo responsabile. È stato pubblicato un articolo dove si »suggeriva« un coinvolgimento di Seedorf. Alcuni l'hanno riportato, altri hanno indagato più a fondo scoprendo che non c'è un link diretto tra Seedorf e la rivendita di contratti né un suo coinvolgimento con questo presunto scandalo. Iwan Postel - conclude la portavoce -, la persona che aveva gestito questi accordi e fatto i contratti ha rilasciato delle dichiarazioni dicendo che Seedorf non è coinvolto in alcun modo. Ma essendo Seedorf un nome famoso è stato fatto un tentativo di costruirci una falsa storia sopra che ora è stata contraddetta».

Lo stesso Postel, raggiunto al telefono dal sito Quotenet.nl, ha dichiarato di aver realizzato l'operazione all'insaputa di Seedorf. I due, spiega l'articolo, si sono incontrati nel 2004 ed in tale occasione parlarono del team di motori del calciatore: «Io dicevo a Clarence: quanto ti serve per il team? Seedorf disse la somma di 640.000 euro».

Postel nel frattempo era in contatto con il produttore di gioielli Morellato dal quale ottenne la somma di 3.000.000 di euro per sponsorizzare il team. Normalmente Postel avrebbe fatto trasferire il denaro ad un conto offshore, ma gli italiani non hanno voluto. «Volevano una società pulita della comunità europea alla quale dovevano trasferire i soldi». Postel inserisce suo fratello - un pilota della KLM - al fine di arrangiare il deal. Questo fratello ricevette 3.000.000 in una BV con il nome: Grand Prix Sports Investments & Hospitality (GPSIH) BV.

«Per questa attività mio fratello (Dick) ha ricevuto una percentuale» confessa Iwan Postel.
Questo chiarisce anche il motivo per cui tale società sia potuta essere liquidata poco dopo. Dopodiché i soldi furono trasferiti in una Itd costituita in fretta nelle Isole Vergini, costituita dallo studio di fiscalisti Panamensi ora sotto accusa. Iwan: «Ora vuoi sapere ovviamente di chi è. Devo proprio? Questo è un segreto. Ok. Quella limited sono io. Lo ammetto al fine di evitare che Clarence e mio fratello vengano discreditati ulteriormente. Non hanno nulla a che fare con questo».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Aprile 2016, 17:47
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