L'ira del web si è scatenata contro la MND Association, che si occupa di raccogliere fondi per la ricerca sulla sla, e che ha utilizzato un messaggio choc, riportando la storia del 34enne Michael: «La scorsa estate sono stato l'unico a non fare l'ice bucket challenge, ora sono malato di sla». Gli utenti, sui social, si sono scatenati contro l'iniziativa, che sembrava associare la terribile malattia alla 'colpa' di non aver partecipato alla sfida del secchio ghiacciato nata proprio per sensibilizzare il mondo a donare soldi per la ricerca.
A molti, però, è sfuggito il messaggio che accompagnava la testimonianza di Michael: «Non c'è una cura per questa malattia, e c'è poco tempo, dal momento che il 50% delle persone che vengono colpite muore entro due anni. Ma grazie all'ice bucket challenge e alla consapevolezza che il mondo ha acquisito, ora sappiamo che queste persone non sono sole». Lo stesso messaggio si accompagna alla testimonianza di un'altra malata scelta per la stessa campagna, la 31enne Aisla: «Quando nell'estate 2013 mi è stata diagnosticata la sla, mi è caduto il mondo addosso. La scorsa estate, l'ice bucket challenge mi ha fatto capire che il mondo era con me».
Nonostante molti non avessero capito sin dal principio il messaggio che l'associazione voleva passare, l'attenzione di tutto il mondo del web si è nuovamente spostata su un male misterioso e per questo la MND Association è riuscita a non far abbassare la guardia.
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"Non ho fatto l'#Icebucketchallenge, ora ho la #Sla"
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Lunedì 8 giugno 2015
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Giugno 2015, 18:46
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