Aereo caduto, Putin sospende i voli per l'Egitto. Due mesi fa jet inglese evitò missile a Sharm

Aereo caduto, Putin sospende i voli per l'Egitto. Due mesi fa jet inglese evitò missile a Sharm
Vladimir Putin ordina lo stop ai voli russi in tutto l'Egitto, ma rassicura l'amico Abdel Fattah Sisi sul fatto che presto i turisti russi torneranno. La mossa del Cremlino di fermare i suoi aerei rilancia l'ipotesi che l'Airbus 321 sia precipitato in Sinai per l'esplosione di una bomba a bordo. Media francesi, citando un anonimo «inquirente», hanno affermato che dalle scatole nere «si sente il rumore di un'esplosione in volo». Ed è vera e propria emergenza nei resort egiziani di Sharm el Sheikh, dove migliaia di turisti attendono di essere rimpatriati.







Due mesi fa aereo inglese evitò missile a Sharm. Un aereo britannico con 189 passeggeri a bordo il 23 agosto scorso ha evitato un missile mentre si avvicinava all'aeroporto di Sharm El Sheikh. Il sito del quotidiano Daily Mail scrive che razzo è arrivato a 300 metri da un velivolo della compagnia Thomson, partito da Londra Stansted, ma il pilota ha attuato una manovra evasiva ed è riuscito ad atterrare senza problemi. Il missile sarebbe stato lanciato dalle forze armate egiziane durante un'esercitazione.



I passeggeri non si sono accorti del pericolo e non stati informati successivamente. Il missile è stato rilevato anche da un altro aereo della compagnia che si stava avvicinando a Sharm. «All'equipaggio è stato detto che il razzo veniva da un'esercitazione delle forze armate egiziane - ha detto una fonte al Daily Mail - ma con quello che è accaduto c'è molta paura. L'incidente ha lasciato l'equipaggio raggelato».



Secondo la fonte del quotidiano britannico «il primo ufficiale era al comando al momento, ma il pilota era in cabina e ha visto il razzo puntare verso l'aereo. Ha ordinato che il volo virasse a sinistra per evitare il missile, che era a circa 300 metri di distanza». Per la fonte, i cinque membri dello staff della cabina passeggeri hanno saputo dell'incidente solo dopo l'atterraggio. All'equipaggio scioccato è stato offerto di rimanere la notte in Egitto, ma il personale ha preferito tornare subito in Gran Bretagna, con un volo che è decollato con tutte le luci interne ed esterne spente.



Un portavoce del governo britannico, sentito dal Daily Mail, ha dichiarato «abbiamo indagato all'epoca sull'incidente riferito e concluso che non era un attacco mirato e che era probabilmente da collegarsi ad esercitazioni di routine condotte dalle forze armate egiziane nell'aerea in quel momento».



«Thomson Airways può confermare che un evento è stato riferito dall'equipaggio del volo TOM 476 il 23 agosto 2015 - ha dichiarato la compagnia al quotidiano -. Dopo l'atterraggio a Sharm El Sheikh, è stata condotta una valutazione preliminare e l'evento è stato immediatamente riferito al Dipartimento dei Trasporti britannico, in linea con i protocolli stabiliti. Il Dipartimento ha condotto una indagine completa insieme ad altri esperti del governo britannico. Dopo aver esaminato tutti i dettagli del caso, l'indagine ha concluso che non c'erano motivi di preoccupazione e che era sicuro continuare il nostro programma di volo verso Sharm El Sheikh».



Emergenza nei resort di Sharm el Sheikh. Migliaia di turisti attendono di essere rimpatriati. Tra loro anche gli italiani: «Il piano di recupero - che era previsto in nottata - non è più attuabile», si è scusata easyJet, che ieri aveva programmato un volo per Malpensa. Alitalia ha intanto annunciato il rafforzamento dei controlli all'aeroporto del Cairo. La stessa misura decisa dagli Stati Uniti per tutti i voli della regione in arrivo nel Paese.



La decisione di Mosca di sospendere i collegamenti aerei con l'Egitto è arrivata dopo il "consiglio" del capo dei servizi segreti russi (Fsb), Aleksandr Bortnikov. «Finchè non avremo definito le cause reali dell'accaduto - ha detto Bortnikov durante una riunione straordinaria del comitato antiterrorismo - credo che sarebbe sensato sospendere i voli». Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha poi precisato che lo stop durerà «finchè non sarà stabilito il necessario livello di sicurezza» e non fino alla fine delle indagini sul disastro aereo, costato la vita a 224 persone, soprattutto russi. In serata però nel corso di una conversazione telefonica, è arrivata la rassicurazione per una delle principali voci del bilancio egiziano: il turismo.



Putin e Sisi, secondo la Mena, hanno «convenuto di riprendere il più presto possibile i voli russi in Egitto» e proseguire «la cooperazione per rafforzare la sicurezza aerea». Dal pomeriggio Mosca aveva precisato che la decisione di sospendere i voli «non avvalla la tesi di un attacco terroristico». Il Cremlino del resto aveva lanciato poco prima sonore bordate contro Washington e Londra: la «possibilità di una bomba a bordo» rilanciata da Barack Obama e David Cameron sulla base delle informative delle rispettive intelligence «è solo una delle supposizioni». «Non sappiamo che dati usino i nostri colleghi britannici, e Londra non le ha condivise con noi», era stato l'affondo del Cremlino, che ieri non aveva nascosto la propria irritazione per la ridda di ipotesi rimbalzate da fonti occidentali.



La versione più accreditata è quella di una valigia-bomba piazzata nella stiva da un «infiltrato» dell'Isis. E la decisione di Putin viene letta come una iniziale conferma dell'ipotesi attentato: «Significa che stanno prendendo molto sul serio queste informazioni», incalza Alexei Makarkin, del think tank Center for Political Technologies, citato dall'autorevole Washington Post. Il Cairo intanto ruggisce contro i media francesi, che citando un anonimo «inquirente» hanno sentenziato che nelle registrazioni delle scatole nere «si sente il rumore di un'esplosione in volo». Un'altra versione è diametralmente opposta ma arriva alle stesse 'conclusionì: nelle registrazioni «è tutto normale, non si sente nulla», e ciò dimostrerebbe che il volo è precipitato a causa di una bomba. Si tratta di «notizie false e infondate», ha tuonato una fonte del ministero degli Esteri egiziano.



La Bea, l'ente francese per la sicurezza aerea che indaga sul disastro, afferma di «non poter confermare» le indiscrezioni della stampa d'oltralpe. Le indagini proseguono: i «migliori» specialisti stanno cercando eventuali tracce di esplosivo sui frammenti dell'A321 usando «le attrezzature più all'avanguardia», ha sottolineato Mosca.



Secondo alcuni media israeliani le prime valutazioni degli esperti russi confermerebbero l'esplosione a bordo del velivolo, ed escluderebbero alcune ipotesi accidentali, come ad esempio dei difetti nel carburante.
Funzionari statunitensi hanno invece voluto sottolineare che l'ipotesi della bomba a bordo «non è conclusiva», invitando alla cautela: le comunicazione dei jihadisti intercettate «presentano delle contraddizioni» - ad esempio sul punto esatto in cui sarebbe stato piazzato l'ordigno - e «non ci sono al momento prove che dimostrino con certezza» che la tesi dell'attentato sia realtà.

Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Novembre 2015, 18:05