Trump attacca ancora Hillary: "Ha paura
dell'Islam radicale e non riformerà Wall Street"

Trump attacca ancora Hillary: "Ha paura dell'Islam radicale e non riformerà Wall Street"
Dopo il discorso finale della campagna elettorale di Hillary Clinton, non tarda ad arrivare la replica dell'avversario repubblicano Donald Trump.
 


«Il rifiuto di Hillary di nominare l'Islam radicale, mentre preme per un incremento del 550% dei rifugiati, è un'altra prova che non è adatta a guidare il Paese»: su Twitter la prima reazione di Donald Trump al discorso con cui Hillary ha accettato la storica nomination democratica per la Casa Bianca. «Il nostro modo di vivere è sotto la minaccia dell'Islam radicale e Hillary Clinton non può neppure arrivare a pronunciare (queste, ndr) parole», ha aggiunto in un altro tweet. 
 


«Le guerre di Hillary in Medio Oriente hanno provocato distruzione, terrorismo e l'Isis nel mondo»: è un altro dei tweet di Trump, che mira a demolire Hillary come segretario di Stato.
 


«Hillary non riformerà mai Wall Street. Lei è di proprietà di Wall Street»: Donald Trump attacca via Twitter il discorso della Clinton anche nella parte in cui promette un controllo di Wall Street strappando l'applauso di Bernie Sanders, che ha cavalcato questo tema durante le primarie.
 


«La visione di Hillary è un mondo senza frontiere dove la gente che lavora non ha alcun potere, alcuna occupazione, alcuna sicurezza»: Donald Trump attacca la Clinton via Twitter anche sul fronte della sicurezza, dopo averla messa nel mirino sul terrorismo e sulla riforma di Wall Street.
 


«Il discorso di Hillary Clinton è stato una collezione offensiva di clichè e retorica riciclata», «un discorso fatto da un universo di fantasia, non dalla realtà in cui viviamo oggi»: lo staff di Donald Trump boccia sonoramente il discorso con cui Hillary Clinton ha accettato la nomination democratica per la Casa Bianca. «Ha speso la serata parlando con superiorità al popolo americano e guardando dall'alto la sua intera vita», si legge in una nota firmata da Stephen Miller, consigliere politico del candidato repubblicano. «Hillary ha parlato di unità, del pluribus unum (il motto americano sull'integrazione delle prime tredici colonie in un'unica nazione, ndr) ma la sua agenda globalista nega ai cittadini americani la protezione a cui hanno diritto, facendoci a pezzi. Il suo radicale piano di amnistia porterà via posti di lavoro, risorse e benefici ai cittadini più vulnerabili degli Stati Uniti e li darà ai cittadini di altri Paesi».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Luglio 2016, 09:30
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