L'Audi attratta dal Belpaese: l'azienda
continua a investire in Italia

L'Audi attratta dal Belpaese: l'azienda ​continua a investire in Italia

di Giampiero Bottino
La scelta dell'Italia per ospitare il debutto europeo dell'Audi prologue, la spettacolare concept car che al Salone di Los Angeles ha svelato il futuro stilistico e tecnologico del brand, non è stata certamente dettata dal caso o dal capriccio di qualche top manager.





Con questa decisione, la casa di Ingolstadt ha voluto in un certo senso rendere omaggio, con un grande evento nel cuore del capoluogo lombardo, alle importanti aziende italiane che nel tempo sono entrate nella sua orbita, facendo del marchio “nobile” della galassia Volkswagen il cuore di un altro gruppo, dotato di larga autonomia e connotato dalla vocazione a puntare al meglio - in termini di qualità, stile, performance e tecnologia - di ciò che il panorama automobilistico mondiale è oggi in grado di offrire. A dare consistenza e contenuti alla nuova organizzazione costruita attorno al marchio dei quattro anelli contribuiscono in larga parte le straordinarie eccellenze del Made in Italy, per la cui acquisizione Ingolstadt non ha certo badato a spese, con l'obiettivo di apportare alla causa comune nuove e preziose competenze.



Il primo nucleo della “colonia italiana” è costituito dalla Lamborghini, protagonista assoluta nel settore delle supercar sportive più estreme, creata da Ferruccio Lamborghini per costruire le “auto più belle del mondo” ma non sempre capace di accompagnare l'eccellenza tecnica con un adeguato livello di tranquillità societaria.

Acquisita da Audi nel 1998, la casa di Sant'Agata Bolognese vanta oggi una sana e robusta costituzione, testimoniata dalle 2.122 vetture prodotte nel 2013 (terzo anno consecutivo di crescita e nuovo record assoluto) e dai 1.029 dipendenti in carico alla fine dello scorso anno. Record di vendite, con 44.287 unità consegnate nel 2013, anche per la Ducati, leggenda motociclistica entrata nell'orbita Audi nell'aprile del 2012 per 860 milioni, che conta 1.281 dipendenti, di cui 96 occupati nella sede thailandese.



Meno rombante, ma non meno preziosa è la terza gemma tricolore della collana di Ingolstadt, l'Italdesign che Giorgetto Giugiaro ha fondato nel 1968 e che Audi ha acquisito nell'agosto 2010, a coronamento di una lunga e fruttuosa collaborazione con il gruppo VW (non dimentichiamo per esempio che è stato proprio Giugiaro a definire il look della prima, mitica generazione della Golf). I 950 dipendenti dell'Italdesign concorrono a portare a circa 4.500 le persone che nel nostro Paese sono inquadrate nel gruppo tedesco. Un dato che in un certo senso fa di Audi il secondo costruttore nazionale alle spalle del Lingotto.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Dicembre 2014, 09:28
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