Stabilità 2016, il governo studia la stangata
sulle slot: 800 milioni di nuove tasse

Stabilità 2016, il governo studia la stangata ​sulle slot: 800 milioni di nuove tasse

di Ida Di Grazia
Una stangata da oltre 800 milioni di euro su slot machine e videolotteries. E’ la misura più rilevante – secondo quanto apprende Agipronews - tra quelle allo studio del ministero dell’Economia in vista della prossima Legge di stabilità 2016.



La decisione di cambiare le modalità di calcolo delle tasse, dall’attuale 13,6 per cento sugli incassi al 60 per cento sul margine lordo (giocate meno vincite), porterebbe un sostanzioso incremento degli incassi per lo Stato e un appesantimento dei conti delle aziende. Le slot machine darebbero nel 2016 un contributo pari a 3900 milioni di euro, cioè il 60% di 6,5 miliardi, la base imponibile che si ottiene sottraendo le vincite (19 miliardi) dalla raccolta (25,5). Nel 2014, le entrate del fisco grazie alle slot machine sono state molto inferiori (3250 milioni circa) e lo stesso trend è previsto a chiusura 2015. La svolta verso la tassazione sul margine si chiuderebbe così con un saldo di nuove entrate per il Governo per circa 650 milioni di euro. Analogo calcolo i tecnici lo hanno ipotizzato sulle videolotteries, gli apparecchi che consentono vincite fino a 500mila euro.



Su una base imponibile di 2,5 miliardi, allo Stato andrebbe il 50% - la metà esatta del ricavo lordo - vale a dire 1250 milioni, contro i 1070 del 2014 e i 1080 previsti quest’anno: in questo caso, l’ipotesi è di almeno 150 milioni di nuove imposte nel prossimo anno. Con queste misure, il Mef prevede una forte contrazione del numero di macchinette. Sul tavolo di via XX Settembre anche uno schema – per ora solo abbozzato - delle gare per Scommesse e Bingo, le cui concessioni sono in scadenza o già in regime di proroga di fatto.



Nel caso del betting, però, sarebbe allo studio la possibilità di allungare per un tempo breve (un anno o due) le attuali licenze, riaprendo nei prossimi mesi i termini del condono per chi non ha le autorizzazioni statali e procedendo successivamente ad un riordino complessivo del settore. Se invece si procedesse a nuovi bandi di assegnazione, gli operatori di scommesse – per ottenere i 15mila punti da assegnare - dovrebbero prepararsi ad un esborso di diverse centinaia di milioni di euro. Ma questo ulteriore pacchetto di misure sarà deciso solo dopo un’analisi politica approfondita.
Ultimo aggiornamento: Domenica 27 Settembre 2015, 19:24
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