La disoccupazione cala, ma aumentano i voucher.
Boeri: "Creano precarietà, servono pene severe"

La disoccupazione cala, ma aumentano i voucher. Boeri: "Creano precarietà, servono pene severe"

di Valeria Arnaldi
Diminuiscono le richieste di indennità disoccupazione e pure di cassa integrazione. Nel mese di marzo, secondo i dati pubblicati ieri dall'Inps, le richieste di Aspi,Naspi, mobilità e disoccupazione sono state nel complesso 98.557 con un calo del 27,3% rispetto allo stesso mese del 2015. Nei primi tre mesi del 2016 le domande complessive di disoccupazione sono state 353.293 con un calo del 28,2% rispetto al primo trimestre 2015, peraltro già in forte calo sul 2014. Una conferma della lenta ripresa del Pil, cresciuto dello 0,3% nei primi tre mesi dell'anno. E, soprattutto, una verifica incrociata.

Secondo l'Istat, infatti, a marzo il tasso di disoccupazione è sceso all'11,4%,ossia il livello più basso dal dicembre 2012. Nel 2015 sono stati venduti 115 milioni di voucher per il lavoro accessorio mentre il numero di voucher riscossi da lavoratori che hanno prestato attività di lavoro accessorio concluso nel 2015 è pari a quasi 88 milioni. Nell'anno sono 1.380.000 i lavoratori che hanno percepito almeno un buono. Quasi 473mila i committenti. La media dei buoni percepiti nell'anno è di 63,8 per ogni lavoratore. Nell'85% dei casi, grazie ai voucher, sono stati ricevuti meno di mille euro netti nell'anno. Quasi un milione di persone ha percepito meno di 500 euro.

La prevalenza di posizioni aperte in questo modo - 1,7 milioni il dato complessivo - si registra in alberghi e ristoranti, poi nel commercio. L'età media dei lavoratori è 36 anni. «Bisogna intervenire in modo draconiano, drastico, nel reprimere forme fraudolente dell'utilizzo dei voucher», dice il presidente dell'Inps,Tito Boeri. E aggiunge: «La sensazione è che possa essere utilizzato un solo voucher per retribuire in realtà più di un'ora di lavoro». Occorrono più controlli dunque e una maggiore cultura del nuovo sistema. Nel 2015 la quota di prestatori al primo anno di lavoro accessorio è stata il 60%. I pensionati rappresentano l'8%, i soggetti mai occupati il 14%, quelli occupati negli anni precedenti il 23% e gli indennizzati il 18%. Gli occupati presso aziende private sono il 29%, l'8% è rappresentato da lavoratori domestici, parasubordinati, operai agricoli, lavoratori autonomi, casse professionali, dipendenti pubblici.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Maggio 2016, 08:46
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