Confindustria: "In arrivo 500 mila posti
di lavoro in più, ma la crescita va rafforzata"
di Alessandra Severini
Il Centro studi degli industriali prevede «la creazione di 494 mila posti di lavoro» nel biennio 2015-2016 e un calo del tasso di disoccupazione che, nel 2015, toccherà il 12,2% e scenderà all'11,8% nel 2016. Segnalano una leggera ripresa anche i dati Istat sull'export.
Stime in rialzo anche per il Pil, previsto in crescita dell'1% quest'anno e dell'1,5% il prossimo (dalle precedenti stime di giugno, +0,8% e +1,4%). Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, i dati sul Pil «sono un buon risultato, ma dobbiamo puntare più in alto e tornare a crescere ad almeno il 2% l'anno». Squinzi punta sulla prossima legge di stabilità che «può essere un veicolo straordinario per rafforzare il sostegno agli investimenti, consolidare la riduzione del costo del lavoro e il sostegno all'occupazione».
Il governo ci sta lavorando ma dovrà rispondere alla richiesta dei Comuni che, con l'abolizione della tassa sulla prima casa, perderanno entrate rilevanti. «L'abolizione della Tasi e dell'Imu agricola e sui cosiddetti imbullonati deve prevedere contestualmente risorse equivalenti per i Comuni pari a 5 miliardi» calcola il presidente Anci, Piero Fassino.
L'esecutivo può intanto gioire per i dati Istat sull'export, che vedono, a luglio 2015, un aumento del 6,3% rispetto allo stesso mese del 2014. Nel mettere a punto la manovra finanziaria, il governo dovrà fare i conti anche con il monito lanciato dalla Banca centrale europea, che ha esortato l'Italia e tutti i paesi con debiti elevati ad usare le risorse dovute ai minori costi sugli interessi per ridurre i debiti stessi, anziché aumentare la spesa.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Settembre 2015, 11:54
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