È anche una guerra tra spie, quella in Ucraina. Come ai tempi della Guerra Fredda. E travalica i confini. L’allarme lanciato ieri dall’Intelligence di Kiev con poche righe crea agitazione in tutte le cancellerie occidentali, anche se l’attenzione sul personale delle Ambasciate russe era già stata aumentata con l’inizio del conflitto. Gli addetti militari russi in tutti i Paesi dell’Ue sarebbero stati incaricati non solo di determinare rotte e itinerari delle spedizioni militari verso l’Ucraina, ma anche la quantità delle partite di armi che gli alleati consegnano. Funzionari e agenti di Mosca in Europa avrebbero inoltre ricevuto, ovviamente attraverso canali di comunicazione criptati, l’ordine di reclutare forze di polizia e civili che in vario modo si occupano degli invii, e nelle regioni a ridosso del confine con l’Ucraina starebbero cercando di coinvolgere membri delle comunità locali e attivisti filo-russi.
«Quando ricevono queste proposte di collaborazione, gli europei si rivolgono alla polizia e alle agenzie di sicurezza». Del resto, l’efficacia dei nuovi sistemi d’arma come i lanciarazzi multipli ad alta mobilità Himars (ma non solo) cresce di giorno in giorno. Nell’ultimo suo report, l’Institute for the Study of War nota che grazie a quelli arrivati il 23 giugno, gli ucraini hanno potuto colpire parecchi obiettivi, per lo più depositi di munizioni, ottenendo un «degrado» del volume di fuoco su cui puntava la campagna russa per fare tabula rasa nelle città prima di dare l’assalto. Lo dimostrerebbero anche le rilevazioni Nasa con sensori da remoto.
ATTACCHI PREVENTIVI
Cruciale per i russi intercettare i carichi, seguire le rotte, conoscere i punti d’arrivo e usare missili e droni (anche iraniani?) per neutralizzarli.
CENTRALE NUCLEARE
In questi giorni le “spie” militari di Kiev sono concentrate sull’area di Zaporizhzhia per via della centrale nucleare, perché i russi chiedono agli ucraini di arretrare e gli ucraini accusano i russi di utilizzarla come base per lanci di missili. E sempre secondo notizie d’intelligence il ministro della Difesa russo, Shoigu, avrebbe ordinato la nuova fase dell’offensiva, mentre i continui attacchi a Kharkiv (in base anche a intercettazioni tra militari russi) sarebbero una precisa volontà di Putin. «Le voci su problemi di salute di Putin o sulla possibilità che venga ucciso dai suoi – dice alla Bbc il capo di Stato maggiore britannico Radakin – sono wishful thinking». Pie illusioni. Per l’Intelligence di Sua Maestà, lo Zar è sano e il suo regime «relativamente stabile». Spie contro spie.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Luglio 2022, 08:25
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