L'Argentina ha chiesto conto in una nota al governo del Paraguay.
El Gobierno argentino demanda al Gobierno paraguayo el urgente esclarecimiento y la identificación de responsables por la muerte de dos argentinas de 11 años. Rechazamos enérgicamente toda expresión oficial que busque encubrir responsabilidades.https://t.co/rEm4t62jzB pic.twitter.com/o0ioB2TDS0
— Cancillería Argentina 🇦🇷 (@CancilleriaARG) September 4, 2020
Questo invece è il comunicato del governo del Paraguay
Pronunciamiento oficial del Gobierno sobre operativo en la zona norte. pic.twitter.com/1ytZdlrh4p
— Presidencia Paraguay (@PresidenciaPy) September 4, 2020
I vertici militari del Paraguay avevano annunciato tre giorni fa lo scontro a fuoco, precisando che fosse avvenuto fra una unità della Forza operazionale congiunta (Ftc) paraguaiana e un commando dell'Epp, in una zona selvatica nel distretto di Yby Yaú (dipartimento settentrionale di Concepcin). Il generale paraguaiano Héctor Grau ha sostenuto che i documenti delle due bambine sarebbero falsi, aggiungendo che le minori sarebbero state registrate in modo irregolare in Argentina dai genitori (Magna Meza e Osvaldo Villalba), leader della guerriglia, attiva anche nel dipartimento di San Pedro.
Un conflitto diplomatico a tutti gli effetti.
Il ministero degli Esteri argentino ha però «respinto con forza le dichiarazioni ingiustificate del generale Grau», negando anche un'altra delle sue affermazioni, e cioè che l'Argentina «sia una sorta di asilo nido dell'Epp».
Da parte sua, infine, il Coordinamento di Diritti umani del Paraguay (Codehupy) ha avvertito che lo scontro a fuoco presenta caratteristiche inquietanti di un crimine di Stato, vista anche «l'ingiustificabile velocità» con cui i cadaveri delle bambine sono stati sepolti prima della definitiva identificazione.
📍 Yby Yaú: Ya exhumaron los cuerpos de las niñas abatidas para traerlos a Asunción
— Pulso Urbano (@pulsourbanosnt) September 5, 2020
📺 #PulsoSNT pic.twitter.com/H69esv2wa0
Ultimo aggiornamento: Sabato 5 Settembre 2020, 15:59
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