Roma, il minisindaco Lozzi lascia il M5s e si candida contro la Raggi
Roma, Lozzi lascia il M5s: i fedelissimi di Raggi all'attacco: «Va a destra, si dimetta»
La denuncia
«Sono una persona libera e pensante e faccio le mie scelte consapevolmente, pronta a confrontarmi con chiunque, con spirito costruttivo, voglia farlo.Purtroppo non sono molto brava a dialogare con chi, non essendo in grado di articolare frasi di senso compiuto, usa parole volgari e frasi molto spesso sgrammaticate per colpirmi. In questo caso preferisco “bannare” e denunciare. E sì cari miei, con un solo clic posso eliminare ogni traccia di voi dalla mia vita relegandovi nell’oblio della rete e denunciandovi».
Solidarietà alla Lozzi dalla sindaca Raggi, «inaccettabile gogna mediatica». E oggi arriva il sostegno di Gianluca Perilli, capogruppo del M5S al Sanato. «Monica Lozzi, la presidente del settimo municipio di Roma, a seguito della sua decisione di lasciare il MoVimento 5 Stelle è stata fatta oggetto di ignobili attacchi e insulti sessisti sui social network. È un comportamento inaccettabile e vergognoso per il quale porgo a Monica vicinanza e solidarietà. Mi dispiace che dopo tanti anni le nostre strade si siano separate ma in nessuno caso il confronto può trascendere nelle offese personali e nella violenza verbale».
Il 23 luglio Monica Lozzi aveva comunicato la decisione di lasciare il Movimento per aderire a Italexit, la formazione dell'ex pentastellato Gianluigi Paragone, correrà con una lista civica nel 2021 per diventare sindaca di Roma. «La democrazia interna - ha scritto Lozzi su Facebook - si è rivelata una cieca oligarchia» mentre l'informazione «mera propaganda». Insomma, un «partito del meno peggio» da cui allontanarsi. Meglio dunque l'Italexit di Paragone che, proprio all'indomani dell'accordo sul Recovery Fund, chiede l'uscita dell'Italia dall'Ue e dall'euro: «Il M5s - ha argomentato Lozzi presentando la sua candidatura alla Camera - ha sempre parlato in maniera critica dell'Europa. L'Europa ha delle ricadute importanti sui nostri territori ma nel M5s non ho trovato voglia di confronto».
Lozzi è il quinto minisindaco che in un modo o nell'altro il M5s perde per strada: nel 2018 furono sfiduciati in III Roberta Capoccioni e in VIII Paolo Pace (quest'ultimo oggi in FdI) e in entrambi i casi, dopo le elezioni, ora governa il centrosinistra. Nel 2019 invece cadde l'XI con la sfiducia a Mario Torelli, mentre la scorsa primavera è stata la volta del IV con Roberta Della Casa.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Luglio 2020, 17:07
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