La "carriera" di Petrachi, da ex portiere del Lecce a spacciatore
Numerosi gli sms e le telefonate intercettati dai carabinieri nelle quali Petrachi contatta Miggiano o Paolo Merico (che per conto del gruppo di Amato si preoccupava di custodire la droga prima della cessione ai singoli pusher). In più circostanza il calciatore chiama i suoi interlocutori per mettersi d'accordo sui futuri incontri o per rinviarli perché lontano dal Salento. Tra l'altro i carabinieri il 29 settembre del 2015 sequestrarono un "pizzino" nel quale era scritto "10 Calcio 18", «dove 10 - scrive il gip - rappresenta la quantità di sostanza stupefacente consegnata (presumibilmente cocaina, ndr), "calcio" il nomignolo di Davide Petrachi e "18" la data di consegna coincidente con il contenuto del messaggio inviato da Miggiano a Merico.
Petrachi, cresciuto nelle fila del Lecce, ha esordito con i giallorossi nella stagione 2009-2010, poi il debutto in serie A nel campionato 2011-2012 con una sola presenza. Nelle tre successive stagioni il portiere di Melendugno ha indossato la maglia del Lecce in C1 per un totale di tre presenze. Nel febbraio 2015 è passato alla Virtus Lanciano in serie B. Infine, le ultime stagioni a Martina Franca (in LegaPro) e a Nardò nel campionato di serie D collezionando 25 presenze nella stagione 2016-2017. Svincolato dal gennaio 2017, Petrachi ha scelto il ritorno nella sua Melendugno dove ha militato nel campionato di terza categoria.
Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Marzo 2018, 15:57
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