Minacciata e inseguita dal compagno, l’aiutano i vicini. Arrestato

Un uomo di 46 anni dopo l’ennesima telefonata minatoria del compagno prende la figlia e fugge nella casa di fronte, lui scavalca il balcone per raggiungerla e si ferisce

Minacciata e inseguita dal compagno, l’aiutano i vicini. Arrestato

di Alessandro Piazzolla

Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri a Sermoneta la scorsa notte con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. L’uomo ha telefonato alla compagna e l’ha minacciata tanto da spaventarla a morte. Lei, una donna di 42 anni di origine romena residente a Sermoneta, pensando al peggio, ha preso la figlioletta ed è fuggita chiedendo aiuto ai vicini. Questi, capendo la gravità della situazione, l’hanno fatta entrare dandole protezione.

Il compagno della donna, un 46enne albanese è tornato poco dopo a casa ma non ha trovato nessuno. Intuendo che la compagna si fosse rifugiata all’interno dell’abitazione dei condomini, ha cercato di raggiungere quell’appartamento scavalcando il proprio balcone e poi calandosi verso quello dei vicini. Tentativo però andato a vuoto perché il 46enne, mentre cercava di entrare nella casa dove si era rifugiata la compagna, è caduto fratturandosi il piede destro. Immediatamente sono stati allertate le forze dell’ordine.

Pochi minuti dopo si sono quindi portati sul posto sia i carabinieri di Sermoneta che quelli della stazione di Cisterna. Inoltre, viste le condizioni del 46enne, è stata contattato anche il 118. Gli operatori sanitari giunti sul posto in ambulanza lo hanno soccorso e poi trasferito all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove è tuttora ricoverato. I militari, nel frattempo, hanno ascoltato la testimonianza della donna 42enne.

Ne è emerso un quadro sconfortante fatto di minacce e maltrattamenti continui.

Il 46enne infatti si sarebbe macchiato di diversi soprusi e angherie nei confronti della donna, anche in presenza della figlioletta, aggredendola fisicamente in più occasioni fino a colpirla ripetutamente con calci e pugni.

Non solo. La donna avrebbe infatti raccontato di essere stata più volte ingiuriata con epiteti vergognosi e ignobili, oltre a dover far fronte alle minacce di morte, anche armato di coltello, del compagno. Una situazione di soprusi e maltrattamenti quotidiani che la donna non avrebbe mai denunciato alle forze dell’ordine, probabilmente per paura di ritorsioni fisiche, fino all’altra notte quando ha raccontato tutto ai carabinieri, stanca di dover subire le angherie del compagno.

Ieri mattina, nel frattempo, si è tenuta l'udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario. Il 46enne albanese, assistito dall'avvocato Giamila Dezio, ha risposto alle domande del magistrato respingendo tutte le accuse.

In passato peraltro ha anche depositato una querela contro la ex moglie che intendeva tornare nel suo paese, l’Albania, portando con sé anche la figlia della coppia. La difesa si è opposta sia alla convalida del fermo che alla misura cautelare e il gip ha accolto entrambe le richieste non riscontrando la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza: il 46enne è dunque stato rimesso in libertà.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Maggio 2024, 06:55
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