Congedo mestruale a scuola, un passo in più verso la parità

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di Barbara Gubellini

“Sicura e vai!”

Siamo tutte state cresciute così: a suon di spot di assorbenti che, in “quei giorni”, ci vorrebbero tutte iper-performanti che ci lanciamo dagli elicotteri o affrontiamo maratone cittadine. Invece no: lo sappiamo bene che, una volta al mese, per almeno tre giorni, siamo KO. A parte qualche fortunata, infatti, la maggior parte delle donne soffre di dolori lancinanti che passano solo con gli analgesici, oppure ha un trapano nella testa e una capacità di concentrazione di una coccinella.

Finalmente ha cominciato a dirlo e, anche in Italia, sta prendendo provvedimenti. E’ successo in questi giorni a Torino, all’Istituto Beccaria, scuola professionale in periferia, che ha ufficializzato il “congedo mestruale”. Le ragazze con il ciclo potranno fare, d’ora in poi, due giorni di assenza al mese che non verranno conteggiati a fine anno, per non pregiudicare il numero di presenze minimo necessarie alla promozione.

L’idea è stata del preside della scuola –uomo illuminato, possiamo dirlo forte- che aveva letto di un collega che aveva avuto la stessa iniziativa a Ravenna. 

Non siamo arrivati per primi, eh, già in Spagna il congedo mestruale era stato introdotto e ne avevamo parlato proprio in questa rubrica.

Oggi, anche da noi, un passo in più verso la parità. Basta, infatti, col dire e pensare che uomini e donne siano ugual, non siamo uguali manco un po’ e  noi donne abbiamo bisogno di interventi come questo per vivere alla pari con voi!

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Giornalista, autrice e conduttrice tv.

Da anni realizza reportage di approfondimento su ambiente, sostenibilità e temi sociali. L'argomento che più la appassiona è la parità di genere. E' mamma di due bambini.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Febbraio 2023, 21:07
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