Usura, è allarme rosso: nell'ultimo trimestre +50% di richieste d’aiuto

Usura, è allarme rosso: nell'ultimo trimestre +50% di richieste d’aiuto

di Lorena Loiacono

Sono stati più veloci dello Stato, gli usurai. È questa la triste situazione in cui versa Roma e i suoi piccoli imprenditori, presi al cappio da una crisi che sempre più spesso cade nella trappola dell’usura e si trasforma in veri e propri drammi.

 
L’allarme arriva dallo sportello antiusura, operativo a Roma da 25 anni: «Stiamo registrando il 50% in più di richieste di aiuto – denuncia il presidente dell’ambulatorio antiusura onlus, Luigi Ciatti – nel primo lockdown l’impennata raggiunse il 30% ad aprile. Ma poi con il passare dei mesi, specialmente nell’ultimo trimestre, si è aggravata. Il motivo?La gestione delle misure anti-covid: in attesa che arrivino le risorse dallo Stato, arrivano prima gli usurai».


Decine di chiamate al giorno, solo su Roma per una situazione che sta facendo alzare l’allerta tra negozi, artigiani, bar e ristoranti: così si rischia che quando la pandemia sarà finita, tanti locali saranno nelle mani della malavita che avrà il controllo sul territorio.

L’effetto Covid si vede molto anche nel tipo di richieste che arrivano all’ufficio antiusura: prima i piccoli imprenditori cadevano nella mani della malavita per pagare i prestiti, ora invece non riescono più a sostenere le spese alimentari e quelle sanitarie.

Il consolidamento dei vecchi prestiti è passato quindi in secondo piano. C’è chi, ormai sovraindebitato, chiede aiuto per avere prestiti fino a 5mila euro a fondo perduto tramite le risorse regionali.

E c’è anche chi si affida al fondo per le economie sospese: si tratta spesso di giovani imprese, start up che prima dell’arrivo del Covid godevano di ottima salute ma che ora, tra la crisi e le chiusure, sanno di non poter resistere altri mesi in queste condizioni. E allora hanno bisogno di “sospendere” le spese: è stato previsto un fondo regionale ad hoc, per 900mila euro, per permettergli di non doversi fare carico delle spese, tra affitti e bollette, che potranno poi pagare quando riprenderanno a lavorare. Altrimenti di questi esercizi, bar, pub e ristoranti, non resterà traccia.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Gennaio 2021, 09:35
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