Roma a piedi, pochi bus e metro: assalto ai taxi e al car sharing, il servizio va in tilt

Ore ed ore ad aspettare l’autobus, sotto il sole

Roma a piedi, pochi bus e metro: assalto ai taxi e al car sharing, il servizio va in tilt

di Lorena Loiacono

Ore ed ore ad aspettare l’autobus, sotto il sole. Anche con 40 gradi. E allora c’è chi si arrende e chiama il taxi: i mezzi di trasporto pubblico, a Roma, sono in forte affanno con riduzioni anche del 20% e per i tassisti aumentano le chiamate occasionali: così si spiega, in parte, la carenza di auto bianche. Oltre al grande flusso di turisti infatti c’è anche la presenza dei romani che, rimasti senza metro, chiamano il taxi.

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Servizio in tilt

Per i lavori di manutenzione, infatti, la linea A della metropolitana chiude alle 21, la linea 8 dei tram è ferma e la linea 3 è dimezzata. A questi lavori si aggiunge però una generale riduzione del servizio tanto che nel mese di gennaio 2023, rispetto allo stesso mese del 2019, sono stati percorsi migliaia di km in meno: i bus hanno marciato il 5% in meno di km, la linea A della metropolitana il 20% e i tram il 30% in meno.

Sulla questione è stata presentata anche un’interrogazione in aula Giulio Cesare da parte del consigliere della Lega, Fabrizio Santori che, riprendendo i numeri di Diarioromano, sottolinea come i bus sono passati da 8.08.295 km nel gennaio 2019 ai 7.674.110 del 2023, la linea A da 314.406 km a 250.198 e i tram da 432.839 a 301.654 km. Sono decisamente troppi in meno, per non sentirne la mancanza. E così scendono in campo i taxi, assediati da turisti e romani rimasti a piedi.

«I taxi prestano una servizio complementare ai mezzi di trasporto pubblico - spiega Santori - non può essere sostituivo. Con la Ztl, che taglierà fuori 500mila vetture, che succederà?». Dal canto i tassisti sono alle prese con la possibilità di vedere incrementare le licenze e intanto sono partiti con la seconda guida: «A Roma ci sono 7800 taxi in tutto - spiega Fabrizio Finamore, presidente della cooperativa taxi Samarcanda - suddivisi in turni, ciascuno da circa 2000 auto su strada.

Per gestire il grande flusso di chiamate facciamo orari lunghissimi, dalle 12 alle 14 ore senza riposo e lavoriamo circa 28 giorni al mese. In questo momento servono più licenze? Adesso direi sì ma a settembre, quando mancheranno i turisti cosa ne faremo?. Tanti clienti vengono dalla metro, senza le chiusure serali utilizzerebbero il trasporto pubblico». Non solo taxi, sotto assedio anche le auto in sharing ma non sempre sono disponibili: sabato sera, di 500 auto, erano disponibili solo 5.

 

«Aumentati i clienti occasionali»

Giovanni Pesciarelli, tassista, come si lavora a Roma?

«Le esigenze sono cambiate, il traffico non è fluido ma fortemente congestionato. Con il Covid abbiamo perso i clienti business, che viaggiano per le riunioni di lavoro e adesso fanno tutto online, ma abbiano trovato quelli occasionali che vengono in taxi perché il trasporto pubblico non li aiuta più come prima».

In che senso?

«Corse che saltano e si fanno aspettare e il caldo alle fermate e sui bus: la corsa in taxi costa di più ma ogni giorno c’è chi ci chiama dalla fermata per farsi venire a prendere».

Lei quanto lavora?

«Circa 10-11 ore al girono, non puoi guidare per 14 ore senza riposo: è pericoloso. Ma le chiamate sono tante e vanno gestite».

Cosa sta succedendo?

«Il traffico ormai è ingestibile a Roma: penso al sabato sera e alle zone della movida, e ai turisti. Gli stranieri sono abituati a chiamare il taxi: non hanno problemi di spesa e ci chiamano in continuazione».

 

La passeggera: «Quando il bus non passa...»

Cristina Regozzi, 45 anni, ogni giorno parte da Montesacro per raggiungere via Nazionale in bus, nell’ora di punta: ci riesce?

«Ogni giorno è un’incognita, non scherzo. Cerco di capire se conviene prendere il 60, che viaggia sulla preferenziale, oppure farmi accompagnare da mio marito alla fermata Jonio della metro B1 e scendere a Cavour».

Perché questo rebus?

«Perché ogni giorno trovo un problema: il traffico in strada o un guasto in metro. Nei mesi scorsi d esempio la via Nomentana è stata interdetta a tratti per potare gli alberi ed era un inferno, tutti i giorni. Non potevo dare una giustificazione al lavoro tutti i giorni».

Se le corse non ci sono, come fa?

«Dipende: a volte vado a piedi, camminando velocemente anche da viale XXI Aprile fino a piazza della Repubblica. Ovviamente arrivo in ufficio distrutta. Altrimenti chiamo il taxi: mi costa, certo, ma non posso fare brutte figure al lavoro ogni giorno».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Luglio 2023, 08:04
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