Giovanna, morta a 10 anni dopo un'operazione. Spariti i reperti autoptici: «Manca un frammento di cuore»
La notizia è arrivata direttamente in udienza: dopo la morte della piccola, come spiega Il Messaggero, erano finiti a processo cinque medici, con varie accuse. Gli anestesisti Pierfrancesco Dauri e Federico Santilli, il capo dell'equipe medica Giuseppe Magliulo e il suo assistente Dario Marcotullio sono infatti accusati di omicidio colposo; la direttrice sanitaria, Rossella Moscatelli, è invece accusata di falso per aver redatto un referto non veritiero.
Gli avvocati degli imputati avevano chiesto un nuovo accertamento sui reperti autoptici di Giovanna Fatello, in particolare il cuore, per verificare se la bimba potesse essere portatrice di una patologia cardiaca genetica, la sindrome di Brugada. Poiché alcuni tessuti erano stati trattati con la formalina, l'esame del Dna sarebbe risultato completamente inutile, come spiega il pm Mario Ardigò. Durante un'udienza uno dei medici legali aveva rivelato che, al momento di fare l'autopsia, era stato prelevato un frammento di cuore, mai trattato con formalina e conservato.
Proprio quel frammento del ventricolo sinistro del cuore di Giovanna doveva essere una delle basi su cui fondare una delle mosse della difesa. Il medico legale, però, ha spiegato che è stato impossibile recuperare quel reperto: «Attualmente presso l'istituto di Anatomia patologica risultano conservate esclusivamente le inclusioni in paraffina dei prelievi di tessuto cardiaco fissato in formalina».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Maggio 2019, 13:18
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