Un’ attività investigativa serrata quella degli agenti della Polizia di Stato, coordinati dal Procuratore Aggiunto, dr.ssa Liotti, che ha visto in simbiosi, il coinvolgimento, prima di arrivarne all’individuazione, di diversi commissariati tra cui quello di Velletri oltre che del commissariato Monteverde, della Polizia Scientifica e di altri uffici di polizia della capitale. L’estrapolazione dei primi numeri della targa dello scooter utilizzato nelle rapine, insieme ad alcuni dettagli sui capi di abbigliamenti e dei caschi indossati, sono stati i primi indizi a guidare gli investigatori .
Ma una vera svolta nell’indagine si è avuta quando all’interno del casco dello scooter, rintracciato in una officina nel comune di Velletri, è stata ritrovata una impronta riconducibile a, M.L., 35enne romano, con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio . Di lì, a cascata, altri indizi come l’andatura, sintomatica di una patologia al suo piede sinistro, i pantaloni da ginnastica e la felpa sequestrati nel corso della perquisizione dell’abitazione oltre ad una replica di pistola semiautomatica, priva di tappo rosso, ed elementi che hanno fatto emergere profili di colpevolezza a carico di C.A, suo complice .
La conferma che C.A., anche lui romano di 35 anni fosse responsabile insieme a M.I., degli episodi delittuosi, il ritrovamento nella sua abitazione della giacca indossata in uno dei colpi e visibile anche in una foto postata sul suo profilo Facebook.
Per M.L, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Monteverde a Regina Coeli, dove attualmente si trova ristretto per il reato di atti persecutori, per C.A la notifica, da parte degli stessi agenti, è arrivata presso una comunità terapeutica, in provincia di Perugia dove lo stesso stava scontando la misura degli arresti domiciliari .
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Settembre 2018, 10:41
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