Piramide Cestia, monumento dai due volti: rifatta la facciata, ma discarica sul prato

Il giardino della tomba utilizzato come pattumiera dagli incivili, cartelli informativi imbrattati

Piramide Cestia, monumento dai due volti: rifatta la facciata, ma discarica sul prato

di Valentina Conti
Il tempo di qualche scatto con alle spalle la celebre tomba romana di stile egizio, e poi sulle facce dei turisti intenti ad immortalare il momento il sorriso lascia il posto all’incredulità. Sporgendosi dalla ringhiera che cinge il monumento e guardando giù si apre alla vista un tripudio di rifiuti in mezzo all’erba. A qualche giorno dalla ricorrenza della Liberazione, che la vede da sempre protagonista del carnet di eventi e appuntamenti, ecco il “doppio volto” della Piramide Cestia, a due passi da Porta San Paolo. Da un lato l’imponenza del “monumento dell’umanità” messo a nuovo solo alcuni anni fa, nel 2015, dopo il restauro firmato dal mecenate giapponese Yuzo Yagi con due milioni di euro donati; dall’altro le micro discariche figlie dell’inciviltà dilagante sorte ai suoi piedi nelle ultime settimane. Nella parte sottostante il sito archeologico che si affaccia sul frequentato piazzale Ostiense, non lontano da Testaccio - uno dei cuori pulsanti della movida - ci buttano proprio di tutto. Si notano indumenti, giocattoli, ombrelli, cartoni della pizza, persino una vecchia valigia. Accanto a bottiglie, lattine, pezzi di plastica inframezzati dalla vegetazione che cresce in cespugli indefiniti pure tra le fessure di marmo. A lato del cartello informativo sul Museo diffuso del rione Testaccio, in via Persichetti, diventato illeggibile perché oltraggiato dalle scritte. La Soprintendenza Speciale di Roma fa sapere di «gestire l’area verde che circonda il monumento, in via ordinaria, con lavori di manutenzione e pulizia, che vengono effettuati ciclicamente». E come, inoltre, grazie allo stanziamento di fondi del Pnrr, abbia «in programmazione interventi straordinari e soluzioni specifiche per fronteggiare e tenere sotto controllo la problematica del degrado nell’area, con l’obiettivo dunque di intensificare le azioni manutentive e di pulizia». 
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Aprile 2024, 06:25
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